Elezioni Kazakhstan vota ma senza nessuna forza d'opposizione

SDA

10.1.2021 - 21:22

Ad Almaty, dove si sono svolte diverse manifestazioni, sono fioccati gli arresti.
Ad Almaty, dove si sono svolte diverse manifestazioni, sono fioccati gli arresti.
Keystone

Il Kazakhstan è andato al voto per eleggere i rappresentanti alla camera bassa del Parlamento. In lizza cinque partiti, uno su tutti Nur Otan dell'ex presidente Nursultan Nazarbaev, al governo dal 1999, che dovrebbe mantenere la maggioranza delle preferenze.

Piatto vuoto invece per le opposizioni, dato che l'unica sigla davvero «contro», il Partito Socialdemocratico Nazionale (OSDP), ha annunciato a novembre il boicottaggio del voto in segno di protesta.

Ad Almaty, l'antica capitale del Kazakhstan nonché primo centro economico del paese, si sono svolte diverse manifestazioni per esprimere dissenso contro l'élite politica del colosso centrasiatico.

E sono fioccati gli arresti, specie tra i membri del movimento Oyan Kazakhstan! (Sveglia, Kazakhstan!) e di Scelta Democratica – movimento fondato dall'ex banchiere Mukhtar Ablyazov poi fuggito dal paese e condannato all'ergastolo in contumacia – messo al bando in Kazakhstan. Ablyazov ha invitato via social i suoi sostenitori a protestare in tutte le grandi città del Kazakistan.

Insieme a Nur Otan (Patria Radiosa), altri quattro partiti politici fedeli al governo – Adal (Onesto), Auyl (Villaggio), Ak Zhol (Sentiero Luminoso) e il Partito popolare (ex Partito popolare comunista) – partecipano alle elezioni.

Alla chiusura del seggi, alle 20.00 ore locali (le 15.00 in Svizzera), l'affluenza alle urne, stando alla Commissione elettorale centrale, è stata del 63%. Gli exit-poll saranno resi pubblici solo dopo la mezzanotte mentre i risultati preliminari saranno resi noti domani.

Ogni partito deve totalizzare più del 7% dei voti per ottenere seggi, ma, poiché almeno due partiti devono essere presenti in Parlamento, se un solo partito riesce a superare la soglia di sbarramento la forza politica che occupa il secondo posto sarà ammessa alla Camera.

Il Kazakhstan, dopo essere stato guidato sin dall'indipendenza da Nazarbayev, oggi garante della stabilità col titolo di Elbasi, ovvero padre della patria, si è prodotto in un raro esempio (per l'area) di pacifico passaggio del testimone e ha visto subentrare alla presidenza, nel 2019, il 67enne Kassym Tokayev. Il paese, ricco di risorse energetiche, resta però un'area delicata quando si affronta il terreno dei diritti civili e politici.

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