Elezioni Kazakistan: 500 manifestanti arrestati

ATS

9.6.2019 - 19:38

Il candidato alla presidenza Kassym-Jomart Tokayev
Il candidato alla presidenza Kassym-Jomart Tokayev
Source: KEYSTONE/EPA/IGOR KOVALENKO

Il Kazakistan vota per il dopo-Nazarbayev fra le proteste e le opposizioni in subbuglio, con le prime elezioni di potenziale cambiamento nella storia del Paese segnate da cariche della polizia nelle principali città e centinaia di arresti.

Le presidenziali – che seguono di tre mesi le dimissioni a sorpresa del 78enne Nursultan Nazarbayev, ininterrottamente capo dello Stato dal 1989, prima ancora che il Kazakistan diventasse indipendente dall'Urss – sono considerate dall'opposizione una pura formalità. Cioè una farsa per garantire continuità politica all'ex presidente, con un fluido passaggio di poteri al suo delfino designato, il diplomatico 66enne Kassym Jomart-Tokayev, che da marzo ricopre la carica di presidente ad interim, scelto personalmente da Nazarbayev.

Il presidente dimissionario, ufficialmente in ritiro dalla politica istituzionale, continua a essere capo del potente partito Nur Otan, che controlla la quasi totalità del parlamento.

Al momento del presunto ritiro, Nazarbayev disse di voler «aprire la strada a una generazione di nuovi leader». Contro il suo protetto sono in lizza ben sei candidati, di cui uno, Amirzhan Kassanov, è un attivista dell'opposizione. Ma per la stragrande maggioranza dei 12 milioni di kazaki con diritto al voto sono tutti e sei dei totali sconosciuti e l'unico volto noto è quello, onnipresente, di Tokayev.

Tokayev, che ha votato nella capitale Astana, ribattezzata da quest'anno Nur-Sultan in onore dell'inossidabile uomo forte, ha studiato in una scuola sovietica di élite per diplomatici e da lui gli osservatori si aspettano che continui la politica di equidistanza fra Russia, Cina e Occidente. Un equilibrismo che è riuscito ad attrarre investimenti, fra loro concorrenti, nelle ricche risorse petrolifere e minerarie del grande Paese centroasiatico.

Contro questa frustrante sensazione di impotenza, le opposizioni hanno scelto il boicottaggio e invitato i sostenitori a riempire le piazze di Nur-Sultan e della capitale economica Almaty. I promotori hanno invitato i manifestanti a protestare pacificamente, mentre Tokayev ha esortato le forze dell'ordine a usare moderazione.

I manifestanti, diverse centinaia secondo i media, migliaia secondo i leader dell'opposizione, hanno scandito slogan per il boicottaggio prima di venire dispersi dalla polizia, che ha annunciato di aver compiuto almeno 500 arresti.

Tornare alla home page