Ucraina Kiev nega l'uccisione dei 10 prigionieri russi

SDA

20.11.2022 - 22:09

L'Ucraina ha negato di aver ucciso prigionieri russi. Lo rendono noto fonti ufficiali. Il ministero della Difesa di Mosca aveva accusato Kiev di aver eliminato con colpi d'arma da fuoco alla testa almeno 10 soldati russi.

Un carro armato russo distrutto giace sulla strada di un villaggio recentemente liberato, alla periferia di Kherson, nel sud dell'Ucraina, mercoledì 16 novembre 2022.
Un carro armato russo distrutto giace sulla strada di un villaggio recentemente liberato, alla periferia di Kherson, nel sud dell'Ucraina, mercoledì 16 novembre 2022.
KEYSTONE

20.11.2022 - 22:09

Questa settimana sui social media russi sono circolati dei video che mostrano i corpi dei militari russi uccisi dopo essersi arresi alle truppe ucraine.

Il difensore civico ucraino Dmytro Lubinets da parte sua ha affermato che «estratti» di un video mostrerebbero che i russi hanno «creato una messinscena... e commesso un crimine di guerra aprendo il fuoco contro le forze armate ucraine». Ciò significa che i soldati «non possono essere considerati prigionieri di guerra», ha affermato.

Un altro video che circola sui social media russi mostra soldati che apparentemente si arrendono a diversi militari in mimetica e indossano bracciali gialli. Le truppe che si arrendono si sdraiano a terra nel cortile di una casa pieno di macerie.

Le immagini si interrompono bruscamente quando si sentono degli spari. Un altro video girato dall'alto mostra i corpi di una decina di persone circondati da evidenti macchie di sangue.

Il ministero della Difesa russo ha detto venerdì che i video mostravano «l'assassinio deliberato e metodico di oltre 10 soldati russi» e ha chiesto un'indagine sui «crimini di guerra».

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha condannato «l'uccisione spietata di prigionieri russi disarmati» e ha chiesto che «le organizzazioni internazionali condannino e indaghino a fondo su questo crimine scioccante». Venerdì un portavoce delle Nazioni Unite ha riferito all'Afp di essere «a conoscenza dei video» e di «esaminarli».

SDA