Omaggio funebre L'Europa saluta Jacques Delors, uno dei suoi fondatori, Macron: «Ci riconciliò con il futuro»

SDA

5.1.2024 - 19:08

La bara avvolta nella  bandiera francese dell'ex presidente della Commissione europea Jacques Delors durante la cerimonia funebre nel cortile dell'Hôtel des Ivalides a Parigi
La bara avvolta nella bandiera francese dell'ex presidente della Commissione europea Jacques Delors durante la cerimonia funebre nel cortile dell'Hôtel des Ivalides a Parigi
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Addio a Jacques Delors, «l'architetto» dell'Unione europea», che «riconciliò la Francia con l'Europa» e «l'Europa con il suo futuro».

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È stato un addio solenne quello di oggi, che si è svolto come per tutti i «grandi» francesi nel cortile degli Invalides.

Con il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, che ha pronunciato l'orazione funebre davanti al feretro avvolto nella bandiera tricolore «bleu-blanc-rouge», c'erano capi di Stato e di governo, rappresentanti delle istituzioni europee e ministri, oltre alla figlia Martine Aubry, ex ministra e ora sindaca di Lille. 

«Jacques Delors – ha detto Macron ricordando l'ex presidente della Commissione scomparso il 27 dicembre all'età di 98 anni – non si è mai stancato di esplorare per riconciliare, forgiare alternative, costruire ponti».

«Jacques Delors – ha aggiunto il presidente francese – non credeva alla grande rivoluzione, credeva al negoziato, al dialogo sociale che travalica le opposizioni politiche».

L'omaggio al socialista «architetto» dell'Europa è altissimo: «Il suo cammino non si è interrotto, Delors ci ha soltanto passato la staffetta. La sua strada continua, strada difficile, mai tranquilla di questo francese, di questo onesto uomo europeo».

Si rifiutò di correre per l'Eliseo

Più moderato l'omaggio all'uomo politico francese, simbolo della gauche riformista che però – nel 1994 – si tirò indietro.

E in un'intervista tv con Anne Sinclair rimasta negli annali della storia e nella memoria dei francesi, rifiutò di correre per l'Eliseo dopo la morte di François Mitterrand, aprendo la strada alla vittoria di Jacques Chirac: «Jacques Delors non è mai stato presidente della Repubblica francese. Il senso del dovere lo spinse alla larga dai sentieri sui quali tutti lo attendevano».

Molti politici di alto livello

Alla presenza dei leader europei che si sono inchinati alla sua memoria, dalla presidente delle Commissione Ursula von der Leyen al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, dal premier belga Alexander De Croo, a quello olandese Mark Rutte, ai presidenti del Consiglio, del Parlamento e della Banca Centrale europea, è risuonato nel cortile degli Invalides l'inno europeo, l'Ode alla Gioia, sotto lo sguardo di Martine Aubry e di una cinquantina di studenti Erasmus, l'istituzione di scambio di studenti europei creata e voluta da Delors.

Occhi puntati anche su una presenza meno attesa, quella del premier ungherese e leader nazionalista Viktor Orban. Al termine della cerimonia – con il feretro di Delors che è uscito sulle note di una musica jazz – tutti i dirigenti europei sono stati invitati ad una colazione all'Eliseo.