Londra omaggia la Regina Giorni duri per Harry: «Sono riemersi ricordi di Diana»

SDA

15.9.2022 - 22:18

Per la prima volta in una settimana – tanto è passato dall'annuncio della morte di Elisabetta II – Carlo e gli altri membri della famiglia reale si fermano: per un giorno senza impegni pubblici, si sono ritirati a cercare forse il loro luogo dell'anima per elaborare il dolore e la perdita.

15.9.2022 - 22:18

Intanto l'omaggio pubblico continua a sfilare senza sosta lungo il Tamigi: chilometri e ore di fila a Londra, in moto perpetuo.

Il nuovo re è con la regina consorte Camilla nella residenza di campagna di Highgrove, nel Gloucestershire. Mentre William è con Kate e i tre figli (George, Charlotte e Louis) a Sandringham. E anche per il primogenito del re, neo principe di Galles ed erede al trono, forse queste sono le ore in cui si concede il diritto alla sofferenza, al dolore per la perdita, che passa inevitabilmente dal ricordo della morte della sua di mamma, la principessa Diana.

Lo ha ammesso lui stesso, e non è un'ammissione da poco, affidata – o confidata – ai sudditi: a chi lo ha accolto nella residenza nel Norfolk, William ha rivelato che la processione funebre di ieri è stato un momento «provante», che «ha evocato ricordi». Il riferimento naturalmente è ai funerali di Diana nel 1997, quando i principi bambini, William e Harry, camminarono a testa china dietro al feretro della mamma.

Meghan e Harry si sarebbero arrabbiati

Quei fratelli che giovedì sono nuovamente uniti nel dolore, sebbene non si plachino voci su polemiche e litigi a cui danno credito i tabloid: Harry (che giovedì compie 38 anni ) e Meghan sarebbero «furiosi» per il fatto che i loro due figli, Archie e Lilibet, diventeranno principe e principessa dopo la morte della regina Elisabetta ma senza acquisire il titolo di Sua altezza reale. La decisione sarebbe stata presa direttamente da re Carlo.

Secondo il Sun, il principe Harry e la moglie si sarebbero opposti con forza all'esclusione, perché questa priverebbe i due figli della scorta garantita alle altezze reali dei Windsor.

E ancora, la coppia avrebbe sottolineato il fatto che le figlie del principe Andrea, Beatrice ed Eugenia, godono dello status al centro della diatriba nonostante non siano reali che rappresentano ufficialmente la corona.

Lunghe file per gli omaggi alla Regina

Anche per questo sembra opportuno un momento per recuperare le energie necessarie ad affrontare l'ultimo capitolo del lungo a addio a Elisabetta, con gli oceanici funerali di Stato previsti lunedì 19.

E per consentire che protagonista sia il saluto dei sudditi alla sovrana, che continua senza sosta: sono passate da poco 24 ore da quando Westminster Hall è stata aperta al pubblico per l'omaggio al feretro e l'attesa per accedervi è calcolata in oltre otto ore, mentre la fila è lunga circa sette chilometri.

Supera in lunghezza le previsioni eccedendo il limite 'ufficiale' di Sothwark Bridge, superando il Tower Bridge e spingendosi fino al quartiere di Bermondsey, nel sud-est della città.

Una coda che abbraccia proprio i luoghi cari a Elisabetta

Un percorso – fatto a ritroso – in cui si incontra un'umanità vastissima, e che, ponte dopo ponte, tappa dopo tappa, è in sé un viaggio nei ricordi che legano la sovrana alla città. Si parte allora da Albert Embankment, a ridosso del ponte di Lambeth, per arrivare a quello di Westminster, che si srotola all'ombra del Big Ben.

La coda procede costeggiando il London Eye, la ruota panoramica inaugurata nel 2000. Poi Waterloo Bridge, la Royal Festival Hall che tante volte ha accolto Sua Maestà e l'edificio esempio dell'architettura brutalista a Londra che ospita il National Theatre, pure sede di innumerevoli eventi ospitati dalla regina.

Mentre guardando all'orizzonte, dalla sponda opposta comincia a spuntare la cupola della cattedrale di St. Paul, luogo incastonato nella storia di Elisabetta regina. Ancora: i grattacieli della City, della cui trasformazione la sovrana è stata testimone d'eccezione.

Fino ad incontrare la Londra contemporanea che rende omaggio a Elisabetta II: la Tate Modern, uno dei musei più visitati al mondo, che nel suo stile giovedì omaggia la regina con cartelloni che ne riproducono il noto ritratto firmato da Andy Warhol e celebra quindi la sovrana icona pop. Poi London Bridge e Tower Bridge, ma la coda li supera e scorre, ancora in moto continuo.

SDA