Relazioni L'Unione Europea rilancia l'alleanza con gli Stati Uniti di Biden

SDA

2.12.2020 - 22:15

Il presidente letto Joe Biden
Il presidente letto Joe Biden
Andrew Harnik/AP/dpa

L'Unione Europea si prepara a rilanciare le relazioni con gli Stati Uniti di Joe Biden, nell'interesse comune di contrastare «i poteri autoritari» che «cercano di sovvertire le democrazie», destabilizzando istituzioni e aree del mondo.

È questa la visione della Commissione europea, che come il Consiglio ha messo a punto una strategia per orientare il dibattito in vista della prima discussione in merito, al vertice dei leader Ue del 10 e 11 dicembre, e in preparazione dei primi contatti col team del nuovo inquilino della Casa Bianca e di un summit Ue-Usa entro la prima metà del 2021.

I due documenti delle istituzioni Ue – una comunicazione approvata oggi dal collegio dei commissari e presentata alla stampa dall'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, e un non paper elaborato dal gabinetto del presidente del Consiglio, Charles Michel per guidare la discussione alla riunione degli ambasciatori (Coreper) di lunedì scorso – si aggiungono al dibattito in corso alla Nato, che si prepara a voltare pagina.

Cooperazione per il mondo post-pandemia

Nella sua agenda la Commissione pensa ad una cooperazione per il mondo post-pandemia. Non una «nostalgica ricerca dell'ordine globale del passato», ma un'alleanza per il futuro con «un'Europa più forte ed autosufficiente», una partnership «rinnovata» per affrontare le sfide sullo scacchiere internazionale a partire dalla «crescente assertività internazionale» della Cina di Xi.

Un dossier su cui i partner convergono in termini di analisi, ma non sempre sull'approccio, e su cui si punta ad un salto di qualità. Un tema, quello dell'ascesa del Dragone, affrontato anche alla ministeriale Nato, con la proposta di creare un comitato consultivo di sicurezza per monitorarne le mosse, soprattutto in campo tecnologico.

Una collaborazione, quella Ue-Usa, che resta «fondamentale» di fronte alla Russia di Putin, e che viene auspicata anche rispetto all'atteggiamento imperialista della Turchia di Erdogan nel Mediterraneo orientale e in Libia, membro sempre più problematico dell'Alleanza transatlantica.

Le questioni più calde

Tra le questioni più calde, si ricorda poi la necessità di unire le forze per «salvare» l'accordo sul nucleare iraniano – su cui si registra una prima apertura dello stesso Biden -, «cruciale per l'architettura della non proliferazione», per una «de-escalation nell'area del Golfo», per affrontare le crisi in Iraq e in Siria, per la stabilizzazione dell'Afghanistan e il processo di pace in Medio Oriente.

Nel documento preparato dal Consiglio già un paio di settimane fa e condiviso con la Commissione prima della discussione al Coreper di lunedì, si suggerisce di lavorare su cinque pilastri: Covid; promozione del multilateralismo e dei valori condivisi; rafforzamento della ripresa economica; lotta ai cambiamenti climatici; pace e sicurezza.

Punti che si ritrovano sviluppati nella strategia dell'Esecutivo comunitario, in cui l'Europa vuole lavorare con l'amministrazione Biden per il Green deal ed il rilancio dell'accordo di Parigi (disdetto da Trump), per riformare l'Organizzazione mondiale della sanità ed il Wto e dare il via ad un'agenda tech, per una «governance comune» di fronte alle sfide della transizione verso il 5G, il 6G, e la cybersicurezza (insomma la Cina).

Di questioni spinose come la Digital tax invece non c'è traccia, «ne parleremo strada facendo», spiegano fonti europee.

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