Elezioni legislative È diventata realtà l'unione della gauche francese

SDA

6.5.2022 - 20:19

Jean-Luc Mélenchon ce l'ha fatta a riunire le varie anime della sinistra.
Jean-Luc Mélenchon ce l'ha fatta a riunire le varie anime della sinistra.
Keystone

Sembrava un matrimonio impossibile e invece sta diventando realtà: è prevista per domani, sabato, vicino Parigi, la convention d'investitura della «Nouvelle Union popolulaire écologique et sociale» (Nupes), la neonata unione della gauche francese.

Fortemente voluta dal leader della France Inoumise, Jean-Luc Mélenchon, avrà l'obiettivo di strappare la maggioranza al presidente Emmanuel Macron nelle elezioni legislative del 12 e 19 giugno.

Malgrado profonde divergenze, il leader della gauche alternativa fondatore della France Insoumise è riuscito – dopo settimane di trattative – a riunire attorno a sé le diverse anime della sinistra (Partito socialista, Partito comunista, Europe-Ecologie-Les-Verts) sotto l'etichetta «Nouvelle Union populaire écologique et sociale».

Per lungo tempo invocata ma mai concretizzata – da alcuni ritenuta addirittura impossibile – l'unione delle sinistre è divenuta realtà quando il Consiglio nazionale del Partito socialista ha adottato con il 62% dei favorevoli l'accordo con LFI. Un cambio di orientamento storico, che ha causato profonde lacerazioni tra i principali esponenti della vecchia guardia socialista.

Forte del suo 22% nel primo turno delle presidenziali del 24 aprile, Mélenchon punta ora a diventare «primo ministro», nella scommessa di una 'coabitazione' con Macron dopo le elezioni legislative. La gauche spera, in pratica, di ottenere la maggioranza tra i 577 deputati dell'Assemblea Nazionale e giungere ad una sorta di coabitazione con l'attuale presidente da poco rieletto per altri cinque anni all'Eliseo.

La cerimonia d'investitura si terrà a Parigi

La foto di famiglia della nuova unione è prevista per domani a Aubervilliers, nella banlieue di Parigi. Oggi, il capo dei negoziatori socialisti, Pierre Jouvet, si è congratulato di questa «unione storica» attesa «dai francesi disperati per questa disunione». «Abbiamo dimostrato di essere capaci di convergere verso un progetto comune per cambiare la vita della gente», ha detto il rappresentante della nuova generazione socialista, distante dalla posizione di leader 'storici' del partito – i cosiddetti elefanti – come François Hollande, Bernard Cazeneuve o Jean-Christophe Cambadélis, fortemente opposti all'unione con Mélenchon.

Soddisfazione è stata espressa tra i ranghi della France Insoumise. Per l'eurodeputata Manon Aubry il «Partito socialista ritrova il legame con la sua storia e la sua battaglia per le grandi conquiste sociali». Secondo il politologo ed ex candidato repubblicano, Dominique Reynié, lo storico partito fondato da Jean Jaurès – e che ha avuto tra le sue fila personalità illustri come l'ex presidente François Mitterrand – segna invece la sua fine, almeno in termini di «formazione di governo, che accede al potere, che governa e che conduce gli affari pubblici in modo ragionevole, per condurre le riforme».