TensioniLa Finlandia entra nella NATO, Mosca minaccia ritorsioni
SDA
4.4.2023 - 21:30
Al quartier generale della Nato, a Bruxelles, son tutte pacche sulle spalle e l'espressione «giornata storica» spunta praticamente ovunque, che si tratti del discorso ufficiale del segretario generale Jens Stoltenberg o della caffetteria nella piazza pubblica del mastodontico edificio – uno Starbucks, guarda caso. Però è così. La Finlandia è ufficialmente il 31esimo alleato.
04.04.2023, 21:30
04.04.2023, 22:44
SDA
Hai fretta? blue News riassume per te:
La Finlandia è entrata ufficialmente nella NATO.
Il Cremlino definisce l'ingresso di Helsinki nell'Alleanza come «una minaccia alla sicurezza della Russia» e annuncerà le sue risposte «a tempo debito».
L'evento ha fatto emergere nuovamente la questione dell'adesione dell'Ucraina.
«Per noi finisce l'era del non allineamento e ne inizia un'altra», ha commentato il presidente Sauli Niniisto.
Gli effetti pratici: con un tratto di penna – l'ultima firma che mancava ai protocolli – la frontiera tra la Russia e l'Alleanza Atlantica è cresciuta di 1300 chilometri. Non stupisce dunque che la Russia minacci «contromisure» per la sua sicurezza.
Ma è chiaro che il presidente russo Vladimir Putin ha solo se stesso da incolpare. Il segretario di Stato americano Antony Blinken dice apertamente che «l'aggressione della Russia all'Ucraina ha portato molti Paesi a credere di dover fare di più per la propria sicurezza» e quindi va «ringraziato» lo zar se la Nato ora può contare su un nuovo membro potente nel «profondo nord», uno dei teatri più sensibili per gli equilibri odierni.
Blinken: «Ora di accogliere anche la Svezia»
Blinken ha poi lanciato un messaggio inequivocabile a Turchia e Ungheria: «È arrivata l'ora di accogliere anche la Svezia». Ormai è sempre più probabile che il momento della Svezia coinciderà con il summit di Vilnius, a luglio. Dunque giusto un anno dopo essere stata formalmente invitata a far parte della Nato.
«Le nostre porte non sono mai state spalancate più velocemente di così», evidenzia un diplomatico alleato. Un processo di allargamento (l'ennesimo) che porta con sé pure qualche rischio.
Il Cremlino: «Minaccia alla sicurezza della Russia»
Il Cremlino definisce infatti l'ingresso di Helsinki nell'Alleanza come «una minaccia alla sicurezza della Russia» e annuncerà le sue risposte «a tempo debito».
Mosca, assicura, seguirà con «attenzione» i movimenti di armi e infrastrutture militari «sul territorio finlandese». La Nato in realtà non ha alcuna intenzione di aggiungere tensione a un quadro già sufficientemente precario.
«Non prevediamo di dislocare uomini e mezzi in tempi brevi», assicura un alto funzionario all'Agenzia di stampa italiana Ansa. «I battaglioni avanzati al momento sono otto e semmai saranno i finlandesi a unirsi con i loro uomini: Helsinki ha una grande esperienza nella difesa territoriale, qui siamo noi a poter imparare da loro».
Insomma, la Finlandia se la sa cavare da sola – può mobilitare con facilità 280mila soldati, ha armi moderne, un'aviazione potente nonché una marina efficiente – e ora può persino contare sulla protezione dell'articolo 5.
Missili Iskander in Bielorussia?
Resta il fatto che in Bielorussia sono arrivati – stando al ministro della Difesa russo Serghei Shoigu – i missili Iskander, capaci di montare sia testate convenzionali che quelle tattiche nucleari.
Mossa che «pregiudica la sicurezza europea», secondo le parole dell'alto rappresentante Josep Borrell. La Nato vigila ma – almeno pubblicamente – non si dice preoccupata.
Chi invece freme è l'Ucraina. Che la guerra ce l'ha in casa. «Siamo qui per discutere del nostro futuro ingresso nell'Alleanza, oltre che per chiedere più celerità nella consegna del materiale necessario alla controffensiva», ha dichiarato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba prendendo parte alla riunione della commissione Nato-Ucraina (non si teneva dal 2017, su opposizione dell'Ungheria).
Altri aiuti dagli Stati Uniti
Stoltenberg ha assicurato che il destino del Paese è «all'interno della famiglia euroatlantica» ma quel giorno non sarà domani. Né dopodomani.
Ecco perché gli alleati sono chiamati oggi a costruire un meccanismo per «approfondire la partnership con Kiev» in modo che la Russia non la possa invadere ancora quando la guerra «sarà finita».
Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno annunciato un nuovo invio di armi per un totale di 2,6 miliardi di dollari. La Russia d'altra parte continua ad attaccare e martedì mattina sono stati lanciati droni sul porto di Odessa ed altre regioni del sud (la contraerea è riuscita ad abbatterne 14). In sintesi: Kiev guarda Helsinki con benevola invidia.
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