UcrainaLa NATO blinda il fianco est, ma niente truppe a Kiev
SDA
24.2.2022 - 18:51
Non era mai accaduto finora. O forse sì, ma non è mai stato reso pubblico, come ha ammesso il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: l'Alleanza Atlantica, nelle ore immediatamente successive all'invasione russa, ha attivato il cosiddetto 'Piano di difesa'.
Keystone-SDA
24.02.2022, 18:51
24.02.2022, 18:53
SDA
Di fatto, un livello di allerta inferiore di un solo grado a quello massimo, ovvero all'attacco ad uno dei Paesi alleati. Nel quartier generale di Bruxelles già alle prime ore del mattino si è riunito il Consiglio Atlantico per ratificare una mossa che dà il senso del pericolo in corso per la sicurezza del Vecchio continente. «Il momento è grave, la guerra è in Europa», è stata la sentenza di Stoltenberg.
La riunione del Consiglio Atlantico è stata chiesta da Bulgaria, Polonia e Lituania sulla base dell'articolo 4, che scatta in caso di «seria minaccia» ad uno degli alleati transatlantici. Dal 1949 ad oggi è la settima volta che questo punto dei Trattati viene invocato. La condanna nei confronti di Mosca è fortissima, il richiamo al Cremlino sullo stop all'aggressione militare viene ribadito con «urgenza e nei termini più forti possibili».
L'Alleanza, tuttavia, non cambia la sua natura che resta, rigorosamente, difensiva. Il fianco est della Nato, già riempito di truppe in questi giorni, sarà ulteriormente blindato. E qualora un missile russo finisse in terra lituana, lettone o estone allora sì che l'Alleanza reagirebbe.
«Ma Mosca non ci attaccherà, la nostra è l'Alleanza è più forte», ha assicurato Stoltenberg spiegando che per Kiev ci sarà qualsiasi tipo di supporto ma non quello militare diretto: «Non invieremo truppe in Ucraina e non lo stiamo pianificando», ha ribadito il segretario generale.
La NATO si è mossa sul fianco orientale, da Bucarest fin su a Tallin
È sul fianco orientale, da Bucarest fin su a Tallin, che invece la Nato si è mossa. L'attivazione del piano di difesa dà più poteri ai generali sul campo, che possono quindi decidere di muovere i contingenti con maggiore flessibilità. Cento jet e 120 navi stanno monitorando i confini dell'Alleanza.
Gli aerei della Nato Early Warning & Control Force sono partiti nel pomeriggio dalla base tedesca Geilenkirchen per la ricognizione dei cieli del fianco est dove, ha ricordato Stoltenberg, «molti Paesi hanno inviato migliaia di truppe». Truppe americane, inglesi e tedesche stazionano nel Mar Nero e nel Mar Baltico e anche l'Italia – dove le due basi di Vicenza e Sigonella sono pienamente operative – nei giorni scorsi ha ampiamente assicurato che farà la sua parte.
Venerdì i leader della Nato si vedranno in un vertice in videoconferenza per fare il punto della situazione. Di certo la mossa di Vladimir Putin ha avuto l'effetto di irrigidire ulteriormente l'Alleanza. «L'adesione di Finlandia, Svezia, Ucraina o Georgia è una libera scelta di questi governi, non accettiamo compromessi con Mosca», ha ribadito Stoltenberg, avvertendo il Cremlino che da parte degli Alleati non ci sarà alcun riconoscimento delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
«Quella della Russia è stata un'invasione a sangue freddo, un atto brutale. La pace nel continente è andata in frantumi», ha sottolineato Stoltenberg prendendosi, a suo modo, una piccola rivincita nei confronti di chi anche in Europa, nelle settimane scorse, era rimasto piuttosto scettico di fronte ai suoi allarmi sulla guerra alle porte: «Tutto ciò che avevamo previsto è accaduto».