Guerra in Ucraina La Pasqua più difficile per Kiev, i russi avanzano

SDA

5.5.2024 - 20:51

Il sacerdote Ivan benedice i militari ucraini della 72a Brigata durante un servizio religioso pasquale ortodosso, nella regione di Dnipropetrovsk.
Il sacerdote Ivan benedice i militari ucraini della 72a Brigata durante un servizio religioso pasquale ortodosso, nella regione di Dnipropetrovsk.
KEYSTONE

«Gli ucraini si inginocchiano solo in preghiera. E mai davanti agli invasori». Zelensky prova con le parole a dare vigore alla resistenza ucraina nella terza Pasqua ortodossa di guerra, la più difficile per il Paese in chiara difficoltà sul terreno.

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«Noi crediamo che Dio abbia un gallone con la bandiera ucraina sulla spalla. E con un tale alleato, la vita sconfiggerà sicuramente la morte», scandisce convinto Zelensky in un video che lo ritrae in vyshyvanka, la camicia ricamata tipica dei costumi nazionali ucraini, dalla cattedrale di Santa Sofia.

Ma la risurrezione di Kiev tarda ad arrivare: le speranze sono riposte sulle tanto attese armi americane per dare nuova forza alle truppe al fronte. Una forza necessaria anche a guadagnare una posizione più vantaggiosa per negoziare – prima o poi – la pace.

Il vertice in programma in Svizzera a giugno servirà a Zelensky per unire gli alleati e fare fronte comune contro Mosca, guardando con particolare interesse alla Cina di Xi Jinping, che intanto è arrivato a Parigi, prima tappa del suo tour europeo.

Con l'intenzione – ha affermato il leader cinese in un articolo su Le Figaro – di «lavorare con la Francia e l'intera comunità internazionale per trovare buone strade per risolvere la crisi» in Ucraina. Domani se ne parlerà all'Eliseo con il presidente francese Emmanuel Macron e la leader della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Le forze russe conquistano il villaggio di Ocheretyne

Nel frattempo, Vladimir Putin lascia che siano le armi a parlare, mentre partecipa alla funzione pasquale celebrata dal fedelissimo patriarca Kirill alla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca: le forze russe hanno rivendicato la conquista del villaggio di Ocheretyne, un nodo ferroviario nel Donetsk, a nord-ovest di Avdiivka.

L'insediamento è ormai ridotto a un cumulo di macerie, incendi e desolazione, irriconoscibile rispetto alla cittadina che prima della guerra ospitava tremila abitanti. E per le brigate russe restano ormai una trentina di chilometri dalla città di Pokrovsk, centro militare ucraino.

Più a nord la situazione non è migliore: le truppe di Mosca stanno assaltando la città chiave di Chasiv Yar, vicino a Bakhmut. Persino per l'intelligence militare ucraina – nelle parole del suo rappresentante Vadym Skibitsky in un'intervista a The Economist – la cattura dell'insediamento è probabilmente solo questione di tempo, ripetendo il tragico destino di Avdiivka.

L'Ucraina ha poco da festeggiare in questa Pasqua ortodossa

Che le truppe russe siano avanzate su posizioni vantaggiose nella regione di Donetsk lo ha prima rivendicato il ministero della Difesa di Mosca, e poi confermato l'Isw nei sui aggiornamenti. Il think tank statunitense ha notato il ritiro delle forze ucraine dal nord di Arkhanhelske, a nordovest di Avdiivka.

Anche se ipotizza che «le forze ucraine potrebbero aver deciso di scambiare spazio con tempo in attesa dell'arrivo degli aiuti statunitensi in prima linea nelle prossime settimane».

Dal quadro del fronte, emerge chiaramente che l'Ucraina ha poco da festeggiare in questa Pasqua ortodossa, che non ha risparmiato i civili dai bombardamenti sulle città in tutto il Paese. Due persone sono state uccise negli attacchi russi a Pokrovsk, nel Donetsk, mentre una donna è morta in un raid nel Kharkiv.

Da parte sua, Kiev ha messo a segno un attacco mirato a un collaborazionista accusato di aver organizzato una camera di tortura per prigionieri ucraini nella Berdyansk occupata, nella regione di Zaporizhzhia. L'intelligence militare ucraina ha infatti riferito che l'uomo, identificato come Yevhen Aleksandrovych Ananievsky, «è stato eliminato» nell'esplosione della sua auto.