«Organizzazione indesiderata»La Russia mette al bando il WWF
SDA
21.6.2023 - 18:29
La Procura generale della Russia ha riconosciuto il Wwf come «organizzazione indesiderata», mettendo al bando le sue attività nel paese. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.
Keystone-SDA
21.06.2023, 18:29
21.06.2023, 19:00
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Il Wwf è la seconda organizzazione ambientalista internazionale a fare le spese del clima di repressione delle voci critiche in Russia. Il World Wildlife Fund, già dichiarato «agente straniero», è stato inserito nella lista delle entità «indesiderate» e pertanto le sue attività sono state bandite dal Paese.
È esattamente quanto successo un mese fa a Greenpeace, e le motivazioni si assomigliano. In sostanza il Wwf, che ha sede a Gland (VD), è accusato di aver cercato di ostacolare le iniziative e lo sviluppo industriale nella Federazione russa lanciando allarmi infondati sui rischi per l'ambiente.
Quali sono le motivazioni?
Secondo l'ufficio del procuratore generale, alcune iniziative ambientali ed ecoeducative del Wwf «sono usate come copertura per iniziative che minacciano la sicurezza del settore economico», in particolare nei progetti di sviluppo nella regione artica.
Nelle motivazioni della decisione, infatti, si afferma che, «con il pretesto di proteggere l'ambiente il Wwf conduce attività mirate ad ostacolare la realizzazione delle politica del paese per lo sviluppo industriale dell'Artico e delle risorse delle regioni subartiche». In tal modo la stessa organizzazione sosterrebbe «restrizioni» alle politiche russe e favorirebbe «lo spostamento della rotta marittima del Nord verso la zona economica esclusiva degli Stati Uniti».
Elencate varie «scorrettezze»
La procura generale elenca una serie di scorrettezze imputate al Wwf, che prenderebbe di mira «grandi società dei settori dell'energia, del petrolio e del gas» impegnate a sviluppare giacimenti di «minerali e metalli preziosi».
Il Fondo avrebbe organizzato una rete per raccogliere informazioni per preparare valutazioni sul comportamento delle società dal punto di vista ambientale. Valutazioni che pretenderebbero di essere imparziali, ma che in realtà sono faziose perché basate su standard e criteri decisi dalla sola Wwf per determinare «quali imprese siano degne dello status 'green'».
Anche Greenpeace era stata accusata
Anche Greenpeace era stata accusata di «ostacolare la realizzazione di programmi dello Stato russo», oltre che di dare voce a «una propaganda antirussa chiedendo un ulteriore isolamento economico del paese e il rafforzamento delle sanzioni».
L'organizzazione aveva reagito denunciando la decisione di Mosca come una mossa «assurda, irresponsabile e distruttiva» destinata a privare la Russia «di uno dei maggiori esperti nel combattere i problemi ambientali».