Guerra Le carte top secret trapelate imbarazzano gli Stati Uniti, «Dall'Egitto razzi per Putin»?

SDA

12.4.2023 - 06:00

Lo scorso febbraio il presidente egiziano Al-Sisi ordinò di produrre e consegnare 40.000 razzi per la Russia in gran segreto «per evitare problemi con l'Occidente»? «Da Londra 50 unità di forze speciali in Ucraina»? Sono solo alcune delle rivelazioni che imbarazzano gli Stati Uniti dopo che alcuni documenti segreti sono finiti sul web.

Il presidente russo Vladimir Putin (a sinistra) stringe la mano al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi (a destra) durante il loro incontro in Russia, il 17 ottobre 2018. L'Egitto ha aiutato la Russia nella guerra in corso in Ucraina?
Il presidente russo Vladimir Putin (a sinistra) stringe la mano al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi (a destra) durante il loro incontro in Russia, il 17 ottobre 2018. L'Egitto ha aiutato la Russia nella guerra in corso in Ucraina?
KEYSTONE/EPA/ALEXEI DRUZHININ/SPUTNIK/

A rivelare il possibile aiuto egiziano ai russi  è uno dei documenti top secret statunitensi finiti online dopo una clamorosa fuga di notizie su amici e nemici spiati da Washington che sta mettendo in grave imbarazzo il Pentagono e l'intera amministrazione Biden, mentre continua la caccia ad una talpa che pare abbia lasciato qualche traccia.

Le informazioni che approdano sui media giorno dopo giorno sono in numero molto più ridotto di quelle divulgate da WikiLeaks e poi da Edward Snowden, ma per certi versi sono più puntuali e diffuse tramite modalità inedite, dagli scatti fotografici in stile guerra fredda all'uso di piattaforme social minori, come Discord.

Con inevitabili conseguenze diplomatiche internazionali e sul campo di battaglia in Ucraina. Tanto che la Casa Bianca sta contattando gli alleati coinvolti per ricucire e tenere salda una coalizione che mostra qualche segno di cedimento dopo le esternazioni di Emmanuel Macron, che pure martedì ha corretto il tiro.

Gli Stati Uniti «traditi» dall'Egitto?

Tra le carte più esplosive quelle su Al-Sisi, uno degli alleati più stretti degli Stati Uniti in Medio Oriente e beneficiario di ingenti aiuti economici e militari americani.

Secondo un documento trapelato, il rais egiziano avrebbe ordinato ad alcuni alti dirigenti della difesa di fabbricare e fornire segretamente 40.000 razzi a Mosca oltre a proiettili di artiglieria e polvere da sparo, in barba alla visita del segretario di Stato Antony Blinken pochi giorni prima e alla vigilia di quella del capo del Pentagono Lloyd Austin a caccia di sostegno per Kiev.

Alla conversazione avrebbe preso parte il ministro per la Produzione militare, affermando che era «il minimo che l'Egitto potesse fare per ripagare la Russia per un precedente aiuto non precisato».

Difficile capire quale aiuto, ma Mosca e Il Cairo hanno stretti legami, dalla costruzione della prima centrale nucleare egiziana al grano russo (e ucraino), di cui il Paese nordafricano è il primo importatore.

Si cerca di calmare le acque

Egitto e Stati Uniti hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. La posizione del Cairo, ha ribadito il ministero degli Esteri egiziano, «fin dall'inizio si è basata sul non coinvolgimento nella crisi in Ucraina e sull'impegno a mantenere una distanza equa da entrambe le parti», nel rispetto della carta e delle risoluzioni Onu.

«Non abbiamo avuto nessuna indicazione che l'Egitto abbia fornito missili alla Russia. Il Cairo è un partner importante per la sicurezza nella regione e resta tale. Siamo grati per il ruolo che svolge in Medio Oriente», ha tagliato corto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby, mentre il Cremlino definiva falsa la notizia.

Ma a Capitol Hill, dove il leader democratico al Senato Chuck Schumer ha già chiesto un briefing per i colleghi sulla fuga di notizie, c'è forte timore e si chiede di far luce su una vicenda che – se vera – potrebbe portare a sanzioni e/o ad un giro di vite agli aiuti per l'Egitto.

Una prima smentita a mezzo stampa

Il sito del principale quotidiano egiziano, il governativo Al Ahram, ha rilanciato «una fonte ufficiale egiziana» la quale «ha smentito» già lunedì «le affermazioni del Washington Post, secondo cui l'Egitto avrebbe pianificato di produrre fino a 40.000 razzi da spedire segretamente alla Russia».

«La fonte, citata da Al Qahera News Tv», precisa il sito, ha sostenuto che tali affermazione sono «false e non hanno alcun fondamento di verità».

«La fonte ufficiale egiziana citata dal canale televisivo lunedì ha ribadito la stessa posizione» formulata dal portavoce del ministero degli Esteri del Cairo, Ahmed Abu Zeid: «l'Egitto segue una politica equilibrata con tutte le parti internazionali; con la pace, la stabilità e lo sviluppo come principali fattori determinanti di questa politica», ha detto la fonte come riporta Al Ahram.

Imbarazzo statunitense con diversi altri Stati

Washington è sotto pressione anche con altri alleati. Tra questi la Corea del Sud, di cui l'intelligence americana spiava le conversazioni (preoccupate) sulle armi letali a Kiev da far arrivare tramite USA o Polonia per non irritare Mosca e quindi il suo alleato nordcoreano: il summit di fine aprile alla Casa Bianca tra Biden e il presidente Yoon Suk-Yeol non sarà dei più distesi, anche se Seul ha tentato di sdrammatizzare parlando genericamente di carte falsificate.

Imbarazzo anche con Francia, Regno Unito e Lettonia per le rivelazioni sulle loro presunte forze speciali in Ucraina, e con Londra inoltre per aver classificato come un incidente di guerra sfiorato l'incontro al largo della Crimea tra un aereo spia britannico e un jet russo.

Rischio di tensioni pure con Israele («il Mossad incoraggiò le proteste contro la riforma giudiziaria di Netanyahu») e gli Emirati Arabi (007 russi intercettati che si vantano di aver convinto Abu Dhabi a «lavorare insieme contro l'intelligence USA e britannica»). O con alleati Nato come la Turchia (per i contatti con la Wagner) e l'Ungheria (per Orban gli Stati Uniti sono uno dei «tre principali avversari» del suo partito).

«Da Londra 50 unità di forze speciali in Ucraina»?

Uno dei documenti segreti USA, finiti online, rileva che il Regno Unito è il paese con il maggior numero di forze speciali operanti in Ucraina.

Lo riportano i media d'Oltremanica. Secondo il documento, datato 23 marzo, il Regno Unito ha il contingente più numeroso (50), seguito da Lettonia (17), Francia (15), Stati Uniti (14) e Paesi Bassi (1).

Il documento non dice dove si trovano le unità o cosa stanno facendo. Le forze speciali sono per loro stessa natura altamente efficaci. In particolare, rivelano i media britannici, le forze speciali Gb sono composte da diverse unità militari d'élite con aree di competenza distinte e sono considerate tra le più capaci al mondo.

In Ucraina scarseggiano le munizioni?

Ma il danno potenzialmente più grosso sono, insieme alle intercettazioni della leadership ucraina, le rivelazioni sulla carenza di munizioni per l'artiglieria e la contraerea ucraina, con i relativi dubbi sull'imminente controffensiva ucraina.

Anche Kiev ha minimizzato, evocando la disinformazione russa e assicurando che i piani non sono cambiati. Ma la falla del Pentagono, pur confermando le gravi carenze dell'esercito russo, rischia di riscrivere i prossimi capitoli della guerra in Ucraina.