TensioniA Israele proteste contro il governo Netanyahu
SDA
4.3.2023 - 22:07
Per il nono sabato consecutivo la protesta contro la riforma giudiziaria del governo di Benyamin Netanyahu ha riempito, al grido di «democrazia, democrazia» le piazze di oltre 90 località di Israele.
Keystone-SDA
04.03.2023, 22:07
04.03.2023, 22:29
SDA
Le stime dei media – basate sulle analisi dall'alto delle varie manifestazioni – riportano tra le 200/300'000 persone in tutto il paese. Solo a Tel Aviv, i dimostranti sono stati calcolati in oltre 160'000 ed hanno, come sempre, riempito la lunga via Kaplan che costeggia il complesso del ministero della difesa, l'unico ministero israeliano a non essere a Gerusalemme.
L'affluenza ha cominciato ad ingrossarsi già nel tardo pomeriggio con l'arrivo dei partecipanti anche dai quartieri satellite di Tel Aviv. In un mare di bandiere israeliane, della pace, e anche alcune palestinesi dei gruppi anti-occupazione, lo slogan maggiore è stato «vergogna, vergogna», diretto al governo e al ministro della giustizia Yariv Levin che, insieme al presidente della Commissione costituzionale Simcha Rothman, è l'architetto della contestata proposta di riforma.
Slogan anche contro il ministro della sicurezza nazionale, il controverso Itamar Ben Gvir, che ha chiesto alla polizia di intervenire con decisione se ci saranno blocchi stradali al termine delle proteste.
Nel lungo corteo si sono distinte le «ancelle», donne vestite in rosso con il copricapo bianco a nascondere il volto, tratte dal libro di Margareth Atwood.
Tra i cartelli uno riportava: «Bibi (il diminutivo di Benyamin Netanyahu, ndr) la democrazia non è un gioco di Purim». Purim è il carnevale ebraico che a breve si festeggerà.
Sul palco Limor Livnat
Dal palco, Limor Livnat, ex ministro del Likud (il partito del premier) ha salutato la folla con «Benvenuti anarchici e terroristi», riferendosi ironicamente a come sono stati definiti dal governo le persone che da settimane manifestano contro la riforma.
Il leader dell'opposizione Yair Lapid intervenendo alla manifestazione di Herzlyia – denunciando le mosse del governo collegate alla riforma e alle ultime scelte politiche – ha detto che il fatto di aver vinto le elezioni «non significa che si possono escludere le donne dai posti più importanti, che non si può stabilire quello che si può o non si può mangiare durante la Pasqua ebraica» ma soprattutto che «non significa che sia permesso condurre pogrom a Huwara» o «cancellare la Corte Suprema».
Huwara è stata la cittadina della Cisgiordania presa d'assalto il fine settimana scorso dai coloni estremisti israeliani, con incendi di edifici e anche la morte di un palestinese, dopo che due israeliani erano stati uccisi in un attacco terroristico palestinese.
Benny Gantz: «Israele danneggiata da una divisione»
L'altro leader dell'opposizione Benny Gantz ha sottolineato che Israele «è danneggiata da una divisione che si sta approfondendo e Netanyahu sta permettendo che questa continui».
Altre manifestazioni sono state indette a Haifa, Gerusalemme, Netanya, Kfar Saba, Herzliya, Beer Sheva e altrove. Intanto il movimento di protesta ha annunciato per giovedì prossimo un nuovo «Giorno di resistenza» nazionale in tutto il paese, sul modello di quello di mercoledì scorso.