Libia Bombe sul centro storico di Tripoli

ATS

21.3.2020 - 20:20

Nonostante gli accordi di Berlino e ora anche l'incubo del coronavirus, le milizie del generale Khalifa Haftar continuano a colpire Tripoli dove è insediato il premier Fayez al-Sarraj.

Ora non più solo nelle anonime periferie meridionali ma, causando feriti, anche nel centro storico ricco di vestigia romane e dell'impero ottomano.

Questo inedito sviluppo della sanguinosa battaglia a bassa intensità condotta da aprile per la conquista della capitale libica è coinciso con un appello dell'Italia all'uomo forte della Cirenaica: si fermi almeno di fronte alla minaccia del virus e raccolga la disponibilità di Sarraj a una tregua che consenta di fronteggiare la sicura diffusione del Covid-19.

Almeno tre razzi hanno causato il ferimento di una donna e una bambina danneggiando sette case nella città vecchia di Tripoli, quella nota per le mura del 'Castello rosso' sul mare.

Nel bombardamento d'artiglieria sono stati colpiti anche due altri popolosi quartieri come il più periferico Ain Zara in una nuova violazione del cessate il fuoco concordato vanamente nella conferenza di Berlino. Solo due giorni prima, in un episodio analogo, erano state uccise a Tripoli quattro ragazze tra i 14 e i 20 anni e cinque altre, tra cui una bambina di 11, erano rimaste ferite.

L'ambasciata d'Italia a Tripoli, nell'accogliere con favore la disponibilità appena annunciata dal governo di al-Sarraj a una tregua umanitaria per affrontare l'emergenza coronavirus, ha rinnovato la propria richiesta alle forze di Haftar: «Accogliere in maniera costruttiva l'appello per una cessazione delle ostilità».

«Auspichiamo che una tregua umanitaria possa anche favorire il raggiungimento di un accordo tra le parti sulla bozza di accordo per un cessate il fuoco definitivo nel quadro dei lavori della Commissione Militare Congiunta 5+5», si afferma in un comunicato della rappresentanza diplomatica che condanna «con fermezza i continuati, inaccettabili bombardamenti che negli ultimi giorni hanno colpito quartieri residenziali di Tripoli causando numerose vittime civili e da ultimo il centro storico della capitale».

La posizione non è isolata: anche «gli Stati Uniti si uniscono alla missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) nell'accogliere con favore la decisione» di al-Sarraj di approvare «un'immediata cessazione umanitaria delle ostilità per consentire alle autorità locali di unirsi in risposta alla sfida senza precedenti della salute pubblica posta dal Covid-19», si afferma in una nota del Dipartimento di Stato americano.

Pur isolato, Haftar almeno al momento sembra non cedere nella convinzione che a Tripoli siano al potere milizie equiparabili a formazioni terroristiche spalleggiate dalla Turchia e che quindi vanno scacciate con metodi che in teoria richiamano la sua presa di Bengasi, compiuta casa per casa e durata anni.

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