Alluvione in Libia Otto giorni dopo il disastro, salvata un'intera famiglia a Derna

SDA

18.9.2023 - 22:01

Uno spiraglio di luce, un miracolo. Vite salvate a Derna che tengono vive le speranze di migliaia di persone che cercano disperatamente tracce dei congiunti dispersi, quando ancora in 9.000 mancano all'appello.

Keystone-SDA

A otto giorni dal disastro che ha trasformato la città in un obitorio a cielo aperto, una famiglia di cinque persone è stata tratta in salvo da una squadra di soccorso che si è fatta strada tra le macerie e i detriti delle palazzine sbriciolate dall'alluvione in una valle non lontana dal centro.

Non è l'unico episodio di questi giorni: a decine sono stati estratti vivi, tutti increduli. «Non avrei immaginato di riuscire a sopravvivere», racconta tra i tanti Ibrahim: era rimasto intrappolato con la moglie nella palazzina di cinque piani collassata dopo il cedimento del terreno, strappato via dalla violenza dell'acqua.

In mezzo alle macerie per quattro giorni ha chiamato la figlia di 12 anni, senza avere risposta. E' stato salvato con la moglie da un team maltese, aveva perso ogni speranza di trovare la piccola. E invece no, anche lei – trascinata lontano dai genitori in quella notte di orrore – era stata soccorsa da un'altra squadra non lontano e il papà l'ha potuta riabbracciare.

Poi c'è il video presto divenuto virale di un figlio che cerca la madre in mezzo alle macerie. «Mamma, sei viva?», grida il ragazzo. Un lungo silenzio squarciato alla fine dalla voce della donna: «Figli miei, siete vivi?», riesce a dire mentre è ancora intrappolata sotto i detriti.

Il tempo stringe

Ma i soccorritori, a cui si sono aggiunti nelle ultime ore anche palombari della Marina militare italiana, devono far fronte a crescenti difficoltà nelle operazioni e avvertono che il tempo stringe, le possibilità di trovare altre persone vive è ridotta al minimo, ai miracoli.

L'Onu intanto continua ad ammonire sul rischio di epidemie, «le autorità locali, le agenzie umanitarie e il team dell'Oms sono tutti preoccupati per il rischio di diffusione di malattie, anche per l'acqua contaminata e la scarsa igiene», mentre la Mezzaluna rossa libica non esclude che sia necessario isolare la città. «L'evacuazione di Derna resta una delle opzioni, tutto dipende dalla situazione sanitaria nell'area», ha detto il capo dell'organizzazione, Abdul Salam al-Hajj.

Slogan contro il governo dell'est

Nel travagliato quadro di un Paese diviso, alle prese con la difficile gestione degli aiuti e della ricostruzione, non stupisce la fiammata politica che divampa nella regione. Centinaia di persone, migliaia secondo gli organizzatori, si sono radunate nel pomeriggio a Derna, nei pressi della moschea Al-Sahaba, inneggiando slogan contro il governo dell'est e chiedendo lo scioglimento del Parlamento.

Il Parlamanto è basato a Tobruk sotto l'egida del generalissimo Khalifa Haftar e dei suoi figli, il primogenito Elseddik e il presunto delfino Saddam, generale a capo del comitato di emergenza per la gestione della crisi. «Né est né ovest, Libia unita», gridavano i manifestanti a Derna. Ora bisognerà attendere la risposta di Bengasi.