ItaliaM5S: "Senza il reddito di cittadinanza, diremo di no alla manovra"
ATS
26.9.2018 - 07:30
Sale la tensione sulla manovra finanziaria in Italia. Il reddito di cittadinanza deve essere uno dei punti chiave della prossima legge di bilancio, altrimenti il M5S non voterà il documento in Consiglio dei ministri e farà mancare i propri voti anche in Parlamento.
La minaccia arriva direttamente dal vicepremier Luigi Di Maio, che in serata ha riunito i ministri pentastellati per fare il punto sull'agenda economica.
Lega e 5Stelle continuano a studiare il modo per poter mettere in campo le misure bandiera: pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza. Ed è proprio quest'ultimo che è stata al centro di una riunione convocata dal vicepremier Luigi Di Maio con i ministri pentastellati, che all'unisono ribadiscono di essere pronti a mantenere le promesse fatte. Il che non vuol dire che non possano essere fissati alcuni paletti per delimitare la platea di chi potrà chiedere l'assegno, che sempre Di Maio ribadisce sarà operativo da marzo 2019
Luigi Di Maio è un politico italiano, nato ad Avellino il 6 luglio 1986. Figlio di un’insegnante e di un imprenditore, è attualmente vicepresidente della Camera dei Deputati.
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Il padre è stato dirigente del Movimento Sociale Italiano e di Alleanza nazionale: due partiti fortemente conservatori, il primo sorto nel secondo Dopoguerra dopo la caduta del regime fascista.
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Luigi Di Maio è stato iscritto all’università ma non è laureato. Dal 2007 è giornalista pubblicista. Nello stesso anno avvia la propria carriera politica, legandosi al partito nel quale milita ancora: il Movimento 5 Stelle.
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Si tratta di una formazione politica anti-sistema, nata da un’idea del comico genovese Beppe Grillo. Il partito è entrato in Parlamento per la prima volta nel 2013: Di Maio è tra gli eletti ed è anche stato il più giovane della storia della Repubblica a ricoprire la carica di vicepresidente della Camera, a soli 26 anni.
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All’indomani delle elezioni del 2013, però, il Movimento 5 Stelle rifiuta l’ingresso al governo a fianco del Partito democratico: per Luigi Di Maio si avvia dunque la prima stagione da parlamentare d’opposizione. Sarà tra i principali detrattori dei governi di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, che si sono succeduti nel corso della legislatura.
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Di Maio, assieme a tutto il suo Movimento, è da sempre su posizioni critiche nei confronti della moneta unica europea, l’euro. Di recente però, secondo quanto riportato dal quotidiano italiano La Repubblica, ha affermato: «Non credo sia più il momento per l'Italia di uscire dall'euro perché l'asse franco-tedesco non è più così forte, e spero di non arrivare ad un referendum, che comunque per me sarebbe un'estrema ratio».
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La visibilità raggiunta durante i primi anni da parlamentare e la fiducia accordatagli da Beppe Grillo lo hanno lanciato come candidato a guidare il prossimo governo, dopo le elezioni che si terranno in Italia il 4 marzo.
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In questa foto, scattata il 19 gennaio, si avvia al ministero dell’Interno per depositare il simbolo del proprio partito, in vista della tornata elettorale.
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Secondo i sondaggi effettuati presso la popolazione italiana, però, il Movimento 5 Stelle è accreditato di una quota inferiore al 30% dei suffragi. Sembrerebbe perciò profilarsi un testa a testa con la coalizione di centrosinistra guidata dal Partito democratico, per il posto di principale forza di opposizione. A vincere le elezioni dovrebbe essere invece il centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.
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Dal 2014, Di Maio fa parte del ristretto gruppo di parlamentari scelto da Grillo per dirigere il partito.
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Il deputato è anche membro della commissione parlamentare che si occupa di Politiche dell’Unione europea.
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In questa immagine è in compagnia di Rinaldo Veri, ammiraglio in congedo della Marina Militare italiana, che in un primo momento era stato candidato con il Movimento 5 Stelle. Tuttavia, a poche ore di distanza dall’annuncio, lo stesso Veri ha fatto sapere di volersi ritirare, a causa di un’incompatibilità con un altro ruolo istituzionale.
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Qui Luigi Di Maio è ritratto con Roberta Lombardi (al centro) candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Lazio (anche tali elezioni si terranno il 4 marzo) e di Virginia Raggi (a destra) attuale sindaco di Roma.
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Di recente, Luigi Di Maio ha illustrato il proprio programma in materia di politica estera, criticando le posizioni dell’Unione europea in tema di migrazioni, promettendo il ritiro delle truppe italiane presenti in Afghanistan, annunciando il rifiuto di partecipare alla missione in Niger e confermando l’impegno del proprio Paese all’interno della Nato.
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Il 31 gennaio, Luigi Di Maio ha tento una conferenza stampa in un albergo di Londra, nel Regno Unito. La stampa italiana ha riferito di un’affermazione che è stata prontamente smentita dal Movimento 5 Stelle, secondo la quale il partito sarebbe pronto ad un esecutivo di larghe intese con altre formazioni politiche qualora non dovesse ottenere una maggioranza sufficiente per governare da solo.
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