In Macedonia a mezzanotte si conclude la campagna elettorale e scatta il silenzio elettorale di due giorni in vista del referendum di domenica, ritenuto cruciale per il futuro del Paese balcanico e la prospettiva della sua integrazione euroatlantica.
In giornata sono previsti gli ultimi appelli e raduni da parte di governo e opposizione. Poco più di 1,8 milioni di elettori (su una popolazione di appena sopra i 2 milioni) saranno chiamati a pronunciarsi sull'accordo dello scorso giugno con la Grecia per un nuovo nome della ex repubblica jugoslava (Macedonia del nord).
Un'intesa che ha posto fine a una disputa lunga 27 anni e al blocco che per tutti questi anni Atene ha operato sul cammino di Skopje verso Ue e Nato. Il quesito proposto agli elettori è "Sei favorevole a entrare nella Nato e nell'Unione europea, accettando l'accordo sul nome tra Repubblica di Macedonia e Grecia?".
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