ParlamentariIn Francia è maggioranza al fotofinish tra Macron e Mélenchon
SDA
18.6.2022 - 19:59
Si gioca al fotofinish domani, domenica, la corsa per la maggioranza nel Parlamento francese. Fari puntati su Emmanuel Macron, che vede a rischio quota 289 seggi, quella necessaria alla coalizione di governo Ensemble! per governare con tranquillità.
Keystone-SDA
18.06.2022, 19:59
18.06.2022, 20:05
SDA
Ma la sua corsa all'ultimo respiro la fa anche Nupes, l'Unione della gauche capitanata da Jean-Luc Mélenchon, certa di essere la prima forza di opposizione e pronta a tutto per una coabitazione con Macron. Anche in questo caso, si tratta di una sfida tutta in salita.
Secondo l'ultimo sondaggio OpinionWay, quota 289 resta oltremodo incerta per il campo presidenziale. Il rapporto di forza con la sinistra sembra essere rimasto quello del primo turno di domenica scorsa, nessuno dei due fronti ha fatto segnalare particolari impennate nel gradimento.
Mentre – come tradizione – nei Territori francesi d'Oltremare si è già cominciato a votare, gli occhi di tutti sono sulle circoscrizioni in cui Ensemble! affronta la Nupes testa a testa, con i due candidati dei rispettivi schieramenti impegnati in un duello al ballottaggio.
Significa che il terzo classificato non ha superato quota 12,5% e soltanto le due prime coalizioni vanno allo scontro. Si tratta delle circoscrizioni più numerose, su 577 (tanti sono i deputati dell'Assemblée Nationale) i duelli saranno 264. E secondo gli analisti è proprio in queste circoscrizioni che si gioca la partita decisiva.
Una prevalenza «di corto muso»
L'istituto OpinionWay rileva «un leggero vantaggio per la maggioranza presidenziale in questi duelli», una prevalenza «di corto muso», appena il 51 a 49. Un vantaggio che però, visto lo slancio di Mélenchon già domenica per il risultato più che positivo – tanto da spingerlo a insistere nel suo progetto di farsi nominare primo ministro -, dimostra che il centro ha più riserve di voti da pescare al ballottaggio.
Domenica scorsa, al primo turno, Ensemble! – che vede insieme La République en Marche di Macron, i centristi MoDem, Agir di centrosinistra e Horizons dell'ex premier Edouard Philippe – è arrivato (al 26%) alla pari con Nupes (La France Insoumise di Mélenchon, socialisti, Verdi e comunisti), con poco più di 20.000 voti di vantaggio per la squadra presidenziale.
Staccato, al terzo posto, il Rassemblement National di Marine Le Pen, con un 18,7% che è stato in settimana rivalutato dagli osservatori alla luce della quasi assenza della leader dalla campagna elettorale.
Dietro, per la prima volta fuori dai giochi, la destra tradizionale dei Républicains con gli alleati di centrodestra UDI (11,3%). Per Marine Le Pen, si profila il risultato storico di ottenere per la prima volta una trentina di deputati con il diritto – mai conquistato finora dall'estrema destra – di costituire un gruppo parlamentare.
Suspense anche per diversi ministri
Suspense anche per diversi ministri che rischiano di perdere e di conseguenza – per regola dettata da Macron – dovranno dimettersi dal governo. Appare sicura dell'elezione Elisabeth Borne, la premier che sarà eletta nel Calvados (nord) ma sono molto traballanti le posizioni di Amélie de Montchalin, ministra alla quale Macron ha affidato la Transizione Ecologica, e di un fedelissimo del presidente, il titolare degli Affari Europei Clément Beaune, che corre in una circoscrizione parigina.
L'afa – che a Parigi raggiunge stasera i 38 gradi e in alcune zone di Francia addirittura 41 o 42 – potrebbe pesare ulteriormente sull'astensionismo, già record domenica scorsa con il 52,49%. In una campagna tutta sottotono, Macron ha scelto di contrassegnare la settimana fra i due turni con la sua prima visita a Kiev dall'inizio della guerra in Ucraina, accusando gli avversari della Nupes di antieuropeismo e lanciando un appello agli elettori per una «maggioranza solida» e una «Francia davvero europea».