FranciaMacron sulla strage di algerini del 1961: «Fu imperdonabile»
SDA
16.10.2021 - 18:12
Il presidente francese Emmanuel Macron ha denunciato oggi «crimini imperdonabili per la Repubblica» in occasione di una cerimonia ufficiale per i 60 anni dal massacro di algerini avvenuto il 17 ottobre 1961 a Parigi.
Keystone-SDA
16.10.2021, 18:12
16.10.2021, 18:16
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Per un presidente francese si tratta di un passo ulteriore rispetto all'ammissione della «sanguinosa repressione» di cui parlò nel 2012 François Hollande.
Di fronte a un pubblico composto anche da familiari delle vittime, il capo dello stato francese ha partecipato – ed è la prima volta per un presidente – alla cerimonia sulle rive della Senna, all'altezza del ponte di Bezons, dove 60 anni fa passarono i manifestanti algerini che arrivavano dalla bidonville vicina a Nanterre per rispondere all'appello alla mobilitazione lanciato dalla sezione francese del FLN, il Fronte di liberazione nazionale algerino.
Quella notte, una repressione «brutale, violenta, sanguinosa» – ha riconosciuto l'Eliseo – si abbatté sui manifestanti che protestavano contro il divieto per gli algerini di uscire dalle loro abitazioni dopo le 20:30. «Circa 12'000 algerini furono arrestati e trasferiti nei centri di smistamento allo stadio de Coubertin, al palazzo dello Sport e in altri siti – ha riconosciuto la presidenza francese – oltre a numerosi feriti, decine furono uccisi e i loro corpi gettati nella Senna. Numerose famiglie non hanno mai ritrovato le spoglie dei loro cari».
Il numero di morti per il massacro è stato fissato dagli storici in almeno diverse decine, anche se il bilancio ufficiale si limitava a 3. Per Macron, «i crimini commessi quella notte sotto l'autorità di Maurice Papon (allora prefetto, ndr) sono imperdonabili per la Repubblica. La Francia guarda a tutta la sua Storia con lucidità e riconosce le responsabilità delineate in modo chiaro».