Spagna In migliaia contro l'amnistia di Sanchez a Madrid

SDA

24.9.2023 - 15:30

Alberto Nunez Feijòo sta cercando i voti per poter costituire un governo.
Alberto Nunez Feijòo sta cercando i voti per poter costituire un governo.
Keystone

Grande successo della mobilitazione di piazza lanciata dal Partito popolare contro Pedro Sanchez e il suo progetto di amnistia a favore dei catalani radicali di Junts, passaggio necessario per il leader socialista per ottenere i loro voti e formare un nuovo governo.

Alla manifestazione, il cui slogan era «per l'uguaglianza di tutti gli spagnoli», hanno anche partecipato i due ex premier popolari, Jose Maria Aznar e Mariano Rajoy. Convocata in una piazza minore della capitale iberica, in poco tempo ha invaso le strade del centro: l'organizzazione parla di oltre 60mila persone, 45mila secondo la Polizia.

Comunque molto di più del previsto, per una iniziativa organizzata a due giorni dall'avvio del dibattito parlamentare, durante il quale il candidato premier, Alberto Nunez Feijòo, chiederà i voti per andare al governo: impresa che al momento sembra destinata al fallimento, visto che all'alleanza di centrodestra, Pp con Vox, mancano 4 voti.

La scommessa di Feijòo è ricevere l'appoggio di qualche socialista dissidente, fermamente contrario all'ipotesi di concedere ai catalani di Carles Puigdemont l'amnistia.

«Una proposta indegna»

Il messaggio che il Pp lancia da giorni è che l'unica l'alternativa è tra il governo Feijòo o l'amnistia del Psoe. Lo stesso leader popolare, nel suo intervento conclusivo, si è presentato come il garante dell'unità dello Stato, attaccando Sanchez con l'accusa di non avere alcuna «integrità e moralità.

«In Spagna – ha aggiunto – i golpisti rischiano di avere diritto all'indulto e all'amnistia. Il Psoe non è un partito di statisti, porta avanti una proposta indegna, offre privilegi a una assoluta minoranza ai danni di tutti gli spagnoli. Nessuno in Spagna può agire ai danni della nostra Costituzione che è di tutti. Non è mai successo – ha concluso – che la formazione di governo spagnolo dipendesse dalle volontà di un latitante».