Mafia Strage del Gargano: la vedova Luciani, «l'imputato era lì»

SDA

30.11.2020 - 14:34

Immagine d'illustrazione
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Uli Deck/Symbolbild

«Mi aspettavo la richiesta di ergastolo, ed oggi devo anche evidenziare che aver ascoltato il pm che ha ripercorso tutto quello che tendenzialmente è successo il 9 agosto 2017, mi ha convinta ancor di più che quell'uomo che oggi è imputato, il presunto basista, era lì presente». 

Lo ha detto Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani, l'agricoltore assassinato insieme al fratello Aurelio il 9 agosto 2017 nella strage di San Marco in Lamis perché involontario testimone di un agguato mafioso, commentando la richiesta di condanna del pm nei confronti di Giovanni Caterino, presunto basista del commando che agì.

«Ho chiesto di poter vedere questa persona, il presunto basista – ha aggiunto – di guardarlo in faccia, negli occhi e raccontargli semplicemente chi era mio marito, come vivevamo prima della tragedia; di parlargli di mio figlio. Probabilmente mi avrebbe fatto una risata in faccia. Gli avrei parlato di gente onesta».

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