Dal novembre 2017 l'Alto commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr) ha liberato 2'476 rifugiati e richiedenti asilo dai centri di detenzione libici. Immagine d'archivio.
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Dal novembre 2017 l'Alto commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr) ha liberato 2'476 rifugiati e richiedenti asilo dai centri di detenzione libici e li ha evacuati dalla Libia verso il Niger (2.069), l'Italia (312) e la Romania (95).
Lo rende noto la stessa agenzia dell'Onu, che "esorta un numero sempre maggiore di Paesi ad offrire posti di reinsediamento in più per i molti rifugiati rimasti in Libia e che necessitano di essere evacuati urgentemente".
Fra le persone fatte evacuare, segnala l'Unhcr, ci sono madri single, famiglie, persone che necessitano di cure mediche e oltre 300 minori non accompagnati e separati.
La maggior parte delle persone, sottolinea l'agenzia, è stata portata in detenzione dopo essere stata intercettata o soccorsa in mare nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dalla Libia all'Europa. "Considerati i pericoli che rifugiati e migranti corrono in Libia - si legge in una nota - l'Unhcr non ritiene che questo Paese rappresenti un luogo sicuro per lo sbarco e ha anche sconsigliato i ritorni in Libia in seguito alle operazioni di ricerca e soccorso in mare".
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