Libia I ministri degli esteri del G7 preoccupati per la Libia

ATS

5.4.2019 - 21:54

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (a sinistra) e l'inviato speciale dell'Onu per la Libia Ghassan Salamé
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres (a sinistra) e l'inviato speciale dell'Onu per la Libia Ghassan Salamé
Source: KEYSTONE/EPA UNITED NATIONS PHOTO/MOHAMED ALALEM / UN PHOTO HAND

I Ministri del G7 e l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea che si sono riuniti venerdì a Saint Malo e Dinard (F) per il G7, esprimono la più «profonda preoccupazione» per le operazioni militari in corso nei pressi di Tripoli, in Libia.

I ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e l'Alto Rappresentante dell'Ue hanno esortato tutte le parti coinvolte ad interrompere immediatamente ogni azione militare e ogni ulteriore movimento verso Tripoli, perché stanno compromettendo le prospettive del processo politico guidato dalle Nazioni Unite, e rischiano di mettere in pericolo la popolazione civile e prolungare le sofferenze del popolo libico.

Nella dichiarazione ufficiale i ministri si dicono fermamente convinti che non vi sia soluzione militare al conflitto libico. E si oppongono con forza a qualsiasi azione militare in Libia. «Ogni attore o fazione libica che contribuisca ad aggravare ulteriormente il conflitto civile, fa del male a persone innocenti e impedisce il cammino verso la pace che il popolo libico merita», affermano i ministri.

I capi delle diplomazie del G7 hanno poi ribadito il «pieno e coeso sostegno» al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al suo Rappresentante Speciale per la Libia, Ghassan Salamé, mentre l'ONU cerca di aiutare i libici a «superare lo stallo politico in Libia e aiutare i libici a tracciare un percorso verso elezioni credibili e pacifiche quanto prima possibile, come concordato dalle parti libiche a Parigi nel maggio 2018 e a Palermo nel novembre 2018».

I ministri nella dichiarazione invitano quindi tutti i libici a sostenere in modo costruttivo il processo guidato dalle Nazioni Unite e la Comunità Internazionale a dimostrare la piena unità e coesione verso l'obiettivo condiviso di una stabilizzazione sostenibile della Libia.

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