Guerra in Medio Oriente Hamas: «Nuovo bilancio di quasi 17'500 morti a Gaza»

SDA

8.12.2023 - 16:01

Salgono ancora i morti a Gaza
Salgono ancora i morti a Gaza
Keystone

È salito a 17'487 il numero di morti a Gaza dall'inizio della guerra, secondo quanto riferito dal ministero della sanità di Hamas.

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«Ogni giorno perdiamo decine di feriti a causa della mancanza di cure e del ritardo nel farli uscire da Gaza», ha affermato il portavoce Ashraf al-Qudra

Dal canto suo, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito che nel futuro di Gaza «non ci sarà Hamas, la elimineremo. Il solo fatto che a proporlo sia l'Autorità nazionale palestinese non fa che rafforzare la mia visione politica: essa non è la soluzione». Netanyahu ha così commentato su X l'affermazione del premier palestinese Mohammed Shtayyeh che non ha escluso nel futuro di Gaza un ruolo di Hamas insieme all'Anp.

Intanto, l'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati nel corso dei combattimenti avvenuti nel nord della Striscia. Entrambi erano carristi. Secondo stime dei media, dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, il numero dei soldati uccisi è salito a 93.

Dopo il lancio «di numerosi razzi» dal Libano «verso postazioni dell'esercito lungo il confine», l'artiglieria di Israele sta ora colpendo anche oltre confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che è stato anche intercettato con il sistema di difesa Arrow «un sospetto oggetto aereo» che si era infiltrato dal Libano.

Nel frattempo, il Consiglio Ue ha deciso di aggiungere Mohammed Deif, comandante generale dell'ala militare di Hamas ("Brigate Ezzedin al-Qassam") dal 2002, e Marwan Issa, vice comandante dell'ala militare di Hamas, alla lista di restrizioni individuali in seguito ai terroristici brutali e indiscriminati in Israele il 7 ottobre 2023. Le sanzioni sono in vigore da oggi. I due individui sono soggetti al congelamento dei loro fondi e di altri beni finanziari negli Stati membri dell'Ue. È inoltre vietato agli operatori dell'Ue mettere a loro disposizione fondi e risorse economiche.

Dal canto suo, un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri ha detto che «il nuovo insediamento ebraico noto come 'Basso Acquedotto' a Gerusalemme est è una provocazione da parte d'Israele perché autorizzato in piena guerra: l'Ue ha sempre denunciato gli insediamenti in Cisgiordania come illegali e contrari al diritto internazionale».

«In Cisgiordania – ha proseguito – vi sono delle violenza da parte dei coloni e l'Idf non sta facendo abbastanza per garantire la sicurezza e lo abbiamo fatto presente a Tel Aviv, vediamo quale sarà la risposta».

Infine, Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà a breve sulla guerra tra Israele e Hamas con l'obiettivo di votare una risoluzione che chiede il cessate il fuoco umanitario a Gaza. Una mossa che segue la forte pressione da parte di Antonio Guterres, il quale nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Consiglio invocando per la prima volta da quando è in carica l'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, secondo cui il segretario generale può portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza «qualsiasi questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e sicurezza internazionale».