Guerra Mosca: «Meloni giustifica la glorificazione dei fascisti ucraini»

SDA

2.11.2023 - 10:25

La telefonata di un fantomatico leader africano ha messo in imbarazzo il governo italiano: due comici russi sono riusciti ad aggirare i controlli di Palazzo Chigi e a parlare con Giorgia Meloni. (Foto archivio)
La telefonata di un fantomatico leader africano ha messo in imbarazzo il governo italiano: due comici russi sono riusciti ad aggirare i controlli di Palazzo Chigi e a parlare con Giorgia Meloni. (Foto archivio)
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Commentando la conversazione di Giorgia Meloni con il duo di comici russi Vovan e Lexus, la portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha criticato la premier per non aver condannato le correnti ultranazionaliste nella politica ucraina.

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Zakharova cita in particolare la risposta data da Meloni al presunto politico africano con cui credeva di parlare, il quale le ricordava l'eredità nella politica ucraina del leader nazionalista Stepan Bandera, «che la Russia presenta come Hitler».

«Non sono d'accordo su questo» aveva afferma Meloni nel corso delle scherzo telefonico, «penso che il nazionalismo sia un problema che ha Putin». Poi, di fronte all'insistenza dell'interlocutore, la presidente del Consiglio ha aggiunto che gli ucraini «stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli».

Sul suo canale Telegram Zakharova afferma che in questo modo Meloni ha detto che il governo di Kiev «ha il diritto di glorificare» nazionalisti ucraini come Bandera e Roman Shukhevych. La portavoce della diplomazia russa, rivolgendosi idealmente alla premier, le chiede se sarebbe pronta a glorificare dirigenti fascisti come Achille Starace o Achille Pavolini, «o le famigerate Brigate Nere che operarono tra il 1943 e il 1945 nell'Italia settentrionale come ala militare del Partito repubblicano fascista».

«Capisco – insiste Zakharova – che lei sia molto occupata con faccende molto importanti ed è improbabile che trovi il tempo per i libri. Ma sicuramente può trovare un'ora e mezza per un film. 'Der Fall Collini' è un film tedesco in cui appaiono anche attori italiani. Nessuno la accuserà di lasciarsi trasportare dalla propaganda del Cremlino. E forse capirà».