Dopo il golpe Ancora in migliaia in piazza in Myanmar contro la giunta militare

SDA

7.3.2021 - 11:44

Scontri odierni tra polizia e manifestanti a Mandalay.
Scontri odierni tra polizia e manifestanti a Mandalay.
Keystone

Migliaia di manifestanti sono tornati a scendere oggi in piazza in diverse città del Myanmar (ex Birmania) per protestare contro la giunta militare che ha preso il potere con un colpo di Stato.

La polizia ha nuovamente fatto uso di armi da fuoco, secondo quanto affermato da fonti dell'opposizione.

I raduni sono avvenuti nonostante i raid effettuati la scorsa notte durante i quali sono stati arrestati alcuni leader della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito di Aung San Suu Kyi (capo di fatto del governo civile deposto con il golpe del primo febbraio), e uno di loro, ancora secondo l'opposizione, è morto dopo essere stato picchiato.

Si tratterebbe di un responsabile locale del partito, Khin Maung Latt, di 58 anni. «È stato picchiato e poi portato via da casa sua, e non è sopravvissuto al duro interrogatorio al quale è stato sottoposto», ha detto Tun Kyi, un ex prigioniero politico.

Durante una manifestazione a Bagan, celebre per le sue pagode centenarie, sono state udite detonazioni e un giovane di 18 anni è stato colpito da un proiettile alla mandibola, secondo i soccorritori. Un sito di informazioni locale parla di cinque feriti.

A Yangon, principale città e centro economico della Birmania, la polizia ha nuovamente sparato per disperdere i raduni, mentre i manifestanti scandivano lo slogan «Cacciamo il dittatore», ossia il capo della giunta militare, Min Aung Hlaing.