«Crediamo che la sentenza sia motivata politicamente. Nel 2017, la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva già stabilito che la condanna di Navalny era illegale e arbitraria».
Lo ha detto l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, in un'intervista rilasciata all'agenzia Interfax in occasione della sua visita a Mosca.
«Non si tratta d'ingerenza negli affari interni, si tratta di principi universali e d'impegni internazionali anche nei confronti dei propri cittadini che la Russia ha sottoscritto come membro del Consiglio d'Europa e come Stato partecipante all'OSCE», ha detto Borrell.
Le nostre relazioni – ha detto Borrell – si sono deteriorate negli ultimi dieci anni, soprattutto dopo l'annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia nel 2014, e sono state segnate da una mancanza di fiducia. Oggi, fondamentalmente, ci vediamo come rivali e concorrenti e non come partner».
«Tuttavia, i nostri canali di comunicazione sono rimasti e devono rimanere aperti. Ma non sempre sono stati utilizzati a sufficienza», ha aggiunto.