Scontri e feriti Non si placa la protesta in Georgia per la legge contro le influenze straniere

SDA

2.5.2024 - 19:27

I manifestanti costruiscono una barricata durante una protesta dell'opposizione contro «la legge russa» vicino al palazzo del Parlamento a Tbilisi.
I manifestanti costruiscono una barricata durante una protesta dell'opposizione contro «la legge russa» vicino al palazzo del Parlamento a Tbilisi.
KEYSTONE

Non si placa l'ondata di proteste in Georgia per la legge contro le influenze straniere voluta dal partito di governo Sogno Georgiano, che ha già superato due delle tre votazioni in Parlamento necessarie per entrare in vigore.

2.5.2024 - 19:27

L'assemblea ha cancellato la sessione di oggi denunciando un tentativo di irruzione da parte di un gruppo tra i manifestanti che ieri sera sono tornati a scendere in piazza nei pressi dell'edificio. Mentre l'UE e gli Stati Uniti mantengono il loro sostegno alla protesta.

La normativa, conosciuta anche come legge sugli agenti stranieri, è già stata ribattezzata «legge russa» dagli oppositori, che vi vedono un tentativo della maggioranza di ridurre al silenzio le voci critiche come fatto da Mosca con una disposizione analoga. Sogno Georgiano è anche accusato volere fare riavvicinare alla Russia questo Paese del Caucaso, che nel dicembre scorso ha ottenuto lo status di candidato ad entrare nella Ue.

Decine di migliaia di persone sono tornate a manifestare ieri sera dopo che, il giorno prima, la polizia era intervenuta per disperdere i dimostranti con l'impiego di gas lacrimogeni e proiettili di gomma e fermando oltre 60 persone. Il ministero dell'Interno aveva detto che sei agenti erano rimasti feriti.

La reazione del mondo politico

«Seguo la situazione in Georgia con grande preoccupazione e condanno la violenza nelle strade di Tbilisi», ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo la quale «la Georgia è a un bivio e dovrebbe mantenere la rotta verso l'Europa».

Mentre il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, ha dichiarato che Washington è «profondamente preoccupata» per il progetto di legge che, a suo avviso, potrebbe portare a un «soffocamento del dissenso e della liberà di espressione».

Accuse respinte dai promotori, secondo i quali il disegno di legge si ispira, più che a quella russa, a un'analoga normativa in vigore negli Stati Uniti fin dagli anni '30 del secolo scorso. Ma anche il responsabile dell'Onu per i diritti umani, Volker Türk, ha invitato il governo a ritirare la legge.

Il Parlamento ha approvato in seconda lettura la legge

Ieri il Parlamento ha approvato in seconda lettura la legge con 83 voti favorevoli e 23 contrari. Il testo prevede che le organizzazioni non governative e i media che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall'estero si registrino amministrativamente come «organizzazioni che difendono gli interessi stranieri».

Manifestazioni contro l'iniziativa si susseguono dal 9 aprile, da quando cioè Sogno Georgiano ha deciso di ripresentare la legge, che un anno fa aveva ritirato sotto la pressione di un'analoga ondata di proteste.

Scontri e feriti

Ieri sera, come avvenuto nei giorni precedenti e anche un anno fa, i manifestanti hanno sventolato bandiere dell'Unione europea insieme a quelle nazionali.

C'è stato qualche limitato incidente e il ministero della Sanità ha segnalato otto feriti lievi, ma nulla di paragonabile agli scontri della notte precedente.

Lo scontro di questi giorni sembra comunque assumere una valenza che va oltre il destino della legge, tra chi vuole cercare di recuperare i rapporti con la Russia e chi spinge invece per una precisa scelta occidentale.

Due poli rappresentati dal partito di governo da un lato e, dall'altro, dalla presidente franco-georgiana Salome Zourabishvili, ex ambasciatrice francese in Georgia, che si è schierata contro la normativa.

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