Divieto d'acquistoNuova Zelanda, niente fumo per i nati dopo il 2008
SDA
13.12.2022 - 20:02
È una novità assoluta la strategia adottata dal governo neozelandese, che ha approvato una legge secondo cui a partire dal primo gennaio 2023 sarà vietata la vendita di sigarette e tabacco ai nati dopo il 2008.
Keystone-SDA
13.12.2022, 20:02
13.12.2022, 22:36
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Non un limite di età, quindi, ma la creazione di un vero e proprio spartiacque dettato dall'anno di nascita, per portare, anno dopo anno, alla riduzione delle persone cui sarà consentito l'acquisto di tali prodotti.
Quindi, a conti fatti, entro il 2050, tutti i neozelandesi che avranno compiuto fino a 42 anni non potranno comprare sigarette.
Ma le autorità ritengono che entro il 2025 la loro missione potrà di fatto considerarsi compiuta. E questo grazie ad una strategia integrata, se così si può dire, con una stretta legislativa lanciata contemporaneamente su più piani.
Ci saranno anche altre misure
La norma sarà infatti accompagnata da una serie di altre misure per rendere il fumo meno economico e accessibile, compresa una drastica riduzione della quantità legale di nicotina nei prodotti del tabacco e la vendita limitata solo a tabaccherie specializzate, piuttosto che negozi e supermercati.
Il numero di punti vendita legalmente autorizzati sarà così ridotto da 6'000 a soli 600 in tutto il paese.
«Vite più lunghe e sane»
La Nuova Zelanda parte da un punto di vantaggio, visto che secondo dati ufficiali di novembre è fumatore soltanto l'8% dei cittadini adulti. Nello stesso periodo dello scorso anno erano il 9,4%.
È però in aumento il numero degli utenti giornalieri di svapo, con un incremento maggiore del calo dei fumatori giornalieri: l'8,3% degli adulti ora svapa quotidianamente rispetto – riporta il «Guardian» – al 6,2% dell'anno scorso.
«Migliaia di persone vivranno vite più lunghe e più sane e il sistema sanitario guadagnerà 5 miliardi di dollari non avendo bisogno di curare le malattie causate dal fumo, come numerosi tipi di cancro, infarti e ictus», ha spiegato la ministra associata della salute Ayesha Verrall commentando l'approvazione della legge.