Guerre Onu: «Ci sono più detriti da rimuovere a Gaza che in Ucraina»

fc, ats

1.5.2024 - 17:43

Stando a una stima fatta dall'Onu a metà di aprile, la massa di detriti nel territorio palestinese è di 37 milioni di tonnellate, ovvero 300 chilogrammi al m2. (Foto d'archivio)
Stando a una stima fatta dall'Onu a metà di aprile, la massa di detriti nel territorio palestinese è di 37 milioni di tonnellate, ovvero 300 chilogrammi al m2. (Foto d'archivio)
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Ci sono più detriti e macerie da rimuovere a Gaza che in Ucraina. Lo ha affermato oggi a Ginevra Mungo Birch, responsabile Servizio di azione contro le mine delle Nazioni Unite (Unmas).

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Ha poi sottolineato la pericolosità dell'operazione causata dalla massa di ordigni inesplosi e dall'amianto.

A titolo di confronto, per spiegare le difficoltà dello sgombero, l'alto funzionario ha ricordato come il fronte in Ucraina sia lungo 600 miglia (poco meno di 1000 chilometri) mentre la Striscia di non supera 25 miglia.

La massa di detriti nel territorio palestinese è dunque enorme: 37 milioni di tonnellate, ovvero 300 chilogrammi al m2, secondo una stima fatta a metà aprile dall'Onu. Ma questo non è l'unico problema: «queste macerie sono probabilmente fortemente contaminate da munizioni inesplose, ma ripulirle sarà ulteriormente complicato da altri pericoli presenti», afferma Birch.

Si stima ad esempio che tra le macerie di Gaza ci siano oltre 800'000 tonnellate di amianto, aggiunge il responsabile dell'Unmas. Per quel che concerne le munizioni inesplose: si ritiene che il problema concerne il 10-15% di quelle sparate. Ciò rappresenterà un pericolo duraturo per la popolazioni civile, sostiene Birch.

Unmas responsabile per lo sminamento di Gaza

All'incontro con la stampa, Birch ha detto di contare sul fatto che l'Unmas sarà responsabile per lo sminamento di Gaza. Per quel che concerne il finanziamento, l'organizzazione onusiana ha ottenuto finora 5 milioni di dollari ma «per continuare il nostro lavoro nei prossimi 12 mesi, abbiamo bisogno di altri 40 milioni», ha sottolineato l'alto funzionario.

Per rendere Gaza di nuovo sicura per la popolazione il settore avrà però bisogno di centinaia di milioni di dollari nell'arco di diversi anni.

Sotto la guida del Programma di sviluppo delle Nazioni unite (Undp) due settimane fa si è per altro tenuto ad Amman un incontro tra i principali attori di queste future operazioni. Durante il vertice si è discusso dei mezzi e dei metodi da applicare quando sarà giunto il momento.

«Il problema è che la massa di macerie non ha precedenti»

«Il problema è che la massa di macerie non ha precedenti. Dovremo trovare nuove idee su come procedere allo sminamento», ha sostenuto Birch. Un altro altro funzionario dell'Unmas, Pehr Lodhammar, ha recentemente affermato come «il 65% degli immobili distrutti a Gaza sono edifici residenziali».

Supponendo l'utilizzo di un centinaio di camion, «ci vorranno 14 anni» per evacuare le macerie, ha aggiunto.

«Siamo ancora in una fase pianificatoria», ha precisato Birch, «poiché le operazioni di sminamento richiedono un numero significativo di installazioni pesanti, camion, ecc.». L'Unmas può comunque contare sulla sua esperienza in Iraq. A Mosul ha ad esempio dovuto rimuovere 7 milioni di tonnellate di detriti e macerie.

Una valutazione precisa per Gaza resta comunque per il momento impossibile a causa della violenza dei combattimenti. «Finché non avremo accesso al nord della Striscia per effettuare una valutazione, non avremo la certezza del livello di contaminazione da parte di ordigni inesplosi», ha concluso Birch.