Paradisi fiscali Pandora Papers: implicato anche il premier libanese Miqati

SDA

4.10.2021 - 14:17

Nell'inchiesta "Pandora Papers" sui paradisi fiscali sono comparsi i nomi di diversi personaggi politici libanesi con incarichi istituzionali di altissimo livello, fra i quali il premier Najib Miqati (foto), il predecessore Hassan Diab e l'ex ministro Marwan Kheireddine.
Nell'inchiesta "Pandora Papers" sui paradisi fiscali sono comparsi i nomi di diversi personaggi politici libanesi con incarichi istituzionali di altissimo livello, fra i quali il premier Najib Miqati (foto), il predecessore Hassan Diab e l'ex ministro Marwan Kheireddine.
Keystone

I nomi di diversi personaggi politici libanesi con incarichi istituzionali di altissimo livello sono comparsi nell'inchiesta «Pandora Papers» sui paradisi fiscali condotta dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ).

Keystone-SDA

Tra i circa 12 milioni di documenti esaminati dal Consorzio, di cui fa parte anche il portale di approfondimento libanese Daraj, emergono i nomi del premier libanese Najib Miqati, del suo predecessore Hassan Diab, del governatore della Banca Centrale Riad Salame, dell'ex ministro e presidente di una delle più influenti banche libanesi, Marwan Kheireddine.

Queste e altre personalità libanesi sono al centro delle dinamiche politiche e finanziarie libanesi e mediorientali degli ultimi decenni e sono fortemente contestati in patria e all'estero con accuse di corruzione e illeciti fiscali.

Secondo l'inchiesta, Miqati, Diab, Salame e Khaireddine hanno tutti, a diversi livelli, fatto ricorso ai paradisi fiscali per nascondere loro fortune accumulate negli anni.

Daraj, media partner libanese del Consorzio, riferisce che il Libano, con 346 entità finanziarie, è in cima alla classifica dei Paesi a cui appartengono società offshore create con la società Trident Trust, da cui sono trapelati circa tre milioni di documenti. La Gran Bretagna è al secondo posto, con 151 società offshore.