Chiesa cattolicaPapa: «Basta alimentare le divisioni»
ATS
1.6.2019 - 18:27
Papa Francesco è volato sabato prima in Transilvania e poi in Moldavia per abbracciare le comunità romene nelle loro periferie e per sottolineare la bellezza del mosaico di popoli diversi che convivono.
Francesco ha voluto così «completare» il viaggio di Papa Wojtyla di vent'anni fa che, per la situazione geopolitica del momento, si limitò alla capitale Bucarest.
«La ricchezza di un popolo sono i suoi mille volti»
La «ricchezza» di un popolo è costituita dai «suoi mille volti, culture, lingue e tradizioni», ha sottolineato papa Francesco nell'omelia della mattina invitando a non lasciarsi «rubare la fraternità dalle voci e le ferite che alimentano la divisione e la frammentazione.
Le complesse e tristi vicende del passato non vanno dimenticate o negate – ha aggiunto il papa – ma non possono nemmeno costituire un ostacolo o un argomento per impedire una agognata convivenza fraterna».
Prima volta in Transilvania
Parole, queste, pronunciate in Transilvania, regione dove mai un papa aveva messo piede. Qui Bergoglio ha celebrato la messa sulla collina del santuario mariano di Sumuleu Ciuc, con 100'000 pellegrini, molti dei quali arrivati a piedi.
Una vera e propria enclave ungherese nella distesa verde chiusa dai Carpazi: la Transilvania, nota al mondo per il mito del conte Dracula, ma in realtà terra di fede e pellegrinaggi da quasi mezzo millennio.
Presenti alla messa anche alcune autorità
Presenti alla messa del papa anche la premier della Romania Vlorica Dancila e, come semplice pellegrino, il presidente dell'Ungheria Janos Ader. Mentre non c'era, ma non era neanche previsto, il premier ungherese Viktor Orban.
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