Coronavirus Paura per il virus, in 6'000 bloccati su una nave da crociera

ATS

30.1.2020

La Costa Smeralda ferma al porto di Civitavecchia in attesa dei risultati delle analisi su una coppia di passeggeri
La Costa Smeralda ferma al porto di Civitavecchia in attesa dei risultati delle analisi su una coppia di passeggeri
Keystone

Al bar del porto avevano già trovato il nuovo nome alla Costa Smeralda: "La nave infetta".

La paura era presente a Civitavecchia, il 'porto di Roma', terminal delle crociere dove ogni anno sbarcano milioni di turisti e dove è rimasta bloccata la nave della Costa col sospetto che a bordo ci fosse un caso di Coronavirus, con 6mila passeggeri e mille membri di equipaggio che non sono mai stati in quarantena, ma di fatto sono rimasti isolati in attesa della fine dell'incubo.

Alla fine, alle otto della sera, è arrivata la notizia ufficiale del Ministero italiano della salute: non è il virus maledetto. Un annuncio che ha spazzato ansie e paure per lasciar spazio al sollievo: pericolo scampato.

Fra i passeggeri della nave presenti tra l'altro anche 63 cittadini svizzeri, ha detto all'agenzia Keystone-ATS il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), confermando informazioni di diversi media.

Febbre e problemi respiratori per una coppia

L'allarme è scattato ancora prima che la nave arrivasse in porto, dopo esser partita mercoledì da Palma di Maiorca. Una coppia di Hong Kong ha accusato febbre e problemi respiratori.

Immediati sono scattati i protocolli di sicurezza: l'uomo e sua moglie sono stati isolati nell'ospedale di bordo e sono state avvertite le autorità sanitarie italiane. I primi accertamenti hanno escluso che l'uomo avesse problemi particolari, mentre la donna, una 54enne, mostrava "lievi sintomi influenzali". Per tutto il giorno, dunque, nessuno è sceso. E nessuno è salito a bordo della nave.

A guardarla dal molo dei traghetti, la Costa Smeralda è sembrata immobile per tutto il giorno. Ma a cercare meglio con lo sguardo, spuntavano tante piccole formichine sui ponti, affacciate ai balconi, nei saloni. Erano i passeggeri bloccati. Stanchi, preoccupati, insofferenti, arrabbiati, anche.

"Siamo bloccati senza sapere il motivo (ufficialmente)" twitta uno di loro di prima mattina. Liborio Iervolino, un crocerista pugliese, sostiene che non siano state date tutte le informazioni. "Non funziona internet e non riusciamo ad avere notizie. I televisori trasmettono pubblicità e noi invece vorremmo vedere i tg per sapere qualcosa". E soprattutto, prendiamo i pasti tutti insieme negli spazi comuni e non sappiamo se qualcuno è infetto.

Protocolli insofferenti, ma applicati correttamente

Timori comprensibili, insofferenze anche. Ma la realtà è che le informazioni a disposizione sono state tutte comunicate e che la scelta di tenere a bordo i passeggeri in attesa dei risultati degli esami era l'unica possibile se si vuole davvero applicare i protocolli di sicurezza previsti. Con buona pace dell'insofferenza di chi è stato costretto ad attendere a bordo.

"Tutto quello che andava fatto è stato fatto", conferma il comandante della Direzione marittima di Civitavecchia Vincenzo Leone. "La situazione a bordo è sotto controllo e siamo in una fase di cautela e verifica, per la serenità di tutti".

"La nostra priorità è quella di garantire la salute e la sicurezza di ospiti ed equipaggio. La compagnia è a completa disposizione dell'autorità sanitaria e si atterrà strettamente alle sue indicazioni" fa sapere con una nota ufficiale Costa.

Alle 20 la situazione si sblocca. L'annuncio a bordo viene accolto da un applauso e da un senso di liberazione. Ma non è ancora finita. I mille che dovevano scendere passeranno molto probabilmente la notte a bordo; e gli verrà rimborsato il biglietto del treno o dell'aereo per rientrare a casa. I mille che dovevano partire, invece, sono stati sistemati dalla Costa negli alberghi e si imbarcheranno domani, quando la 'Smeralda', scacciato l'incubo e non più 'infetta', riprenderà a navigare.

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