America latinaPerù: «sì» del Congresso all'impeachment di Castillo
SDA
18.2.2023 - 16:08
La plenaria del Congresso del Perù ha approvato una proposta di impeachment contro l'ex presidente Pedro Castillo, accusandolo di organizzazione criminale, traffico d'influenza e collusione. Ha inoltre dichiarato il leader colombiano Petro «persona non grata».
Keystone-SDA
18.02.2023, 16:08
18.02.2023, 16:40
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La mozione è passata la notte scorsa con 59 voti favorevoli (ne servivano almeno 50), 23 contrari e tre astenuti, rende noto la Cnn spagnola. Rappresentanti della sinistra, come il partito Peru Libre, che ha nominato Castillo alla presidenza, hanno votato contro l'impeachment.
Il documento votato in parlamento si basa sulla denuncia ai sensi della Costituzione che la procuratrice nazionale, Patricia Benavides, presentò lo scorso ottobre per i tre presunti reati e sulla base di tre delle sei inchieste che la procura stessa ha aperto contro Castillo.
Con questo documento, la procura potrà avviare un procedimento penale contro l'ex presidente, che sarà poi processato dalla Corte suprema.
Il leader colombiano Petro è «persona non grata»
Il Congresso ha inoltre dichiarato «persona non grata» il presidente colombiano, Gustavo Petro, per aver paragonato la polizia peruviana alle truppe naziste. La mozione, approvata la notte scorsa con 72 voti favorevoli, 29 contrari e 7 astenuti, sollecita anche il governo a «garantire» che Petro «non entri nel territorio nazionale».
Lo scorso fine settimana, il leader colombiano ha criticato la mobilitazione degli agenti nel centro di Lima, mentre sindacati e organizzazioni sociali si riunivano a pochi isolati di distanza per protestare contro la presidente Dina Boluarte. «Marciano come nazisti contro il loro stesso popolo, infrangendo la Convenzione americana sui diritti umani», dichiarò Petro nell'occasione.
In risposta, il parlamento peruviano ha definito «inaccettabili» le sue parole ritenendole «un'offesa alla polizia peruviana, alla Repubblica del Perù e, banalizzando l'Olocausto, anche un'offesa a tutto il popolo ebraico».
Petro, insieme ai governi di Messico, Bolivia e Argentina, ha espresso il proprio sostegno all'ex presidente peruviano deposto Pedro Castillo, la cui rimozione ha scatenato un'ondata di proteste in Perù, causando finora la morte di almeno 48 civili.