Vertici Presidente tunisino apre vertice Lega Araba

ATS

31.3.2019 - 16:57

Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi mentre tiene il suo discorso d'apertura del 30esimo vertice della Lega Araba a Tunisi.
Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi mentre tiene il suo discorso d'apertura del 30esimo vertice della Lega Araba a Tunisi.
Source: Keystone/AP/FETHI BELAID

Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha aperto la trentesima edizione del Summit dei paesi della Lega Araba auspicando che esso possa essere «un vertice di volontà e solidarietà».

«È importante perseverare nel recuperare l'iniziativa per risolvere i nostri problemi con i nostri mezzi, e ciò richiede di superare prima di tutto le dispute e i conflitti, migliorare l'ambiente arabo e promuovere veri legami di solidarietà tra noi», ha sottolineato Essebsi al palazzo dei congressi di Tunisi.

«Le sfide e le minacce che affronta la regione araba non possono essere risolte separatamente», ha aggiunto, stimando che «i paesi arabi non hanno altra scelta che essere interdipendenti e rafforzare la fiducia e la cooperazione tra loro».

Essebsi ha anche chiesto ai capi di Stato e alle autorità presenti «una ferma determinazione a identificare le cause dei fallimenti nell'azione comune araba, che ci aiuterà a unificare la nostra visione, a cristallizzare una valutazione congiunta dei rischi e delle sfide e a riclassificare le priorità».

Il presidente tunisino ha detto che la dimensione araba rappresenta la base principale della politica estera della Tunisia, che si è impegnata a promuovere i suoi legami con i paesi arabi. Essebsi ha dichiarato di essere fiducioso che la situazione della nazione araba sarà migliorata e il suo posizionamento al livello che merita è possibile nonostante tutte le crisi.

Secondo il capo di Stato tunisino, la nazione araba non ha né meccanismi di azione congiunta né risorse umane e materiali o le componenti necessarie per l'unità e la complementarità, ma è rimasta divisa su situazioni e questioni delicate ancora da risolvere e le cose non possono continuare in questo modo altrimenti la regione araba avrà i più alti indicatori in materia di rifugiati, zone in conflitto, disastri umani, terrorismo e mancanza di sviluppo.

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