Qui Londra Gran Bretagna dura con Putin, ma c'è via d'uscita

SDA

27.3.2022 - 18:11

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
KEYSTONE/AP/KIRSTY WIGGLESWORTH

Il Regno Unito prosegue con la linea dura adottata contro il presidente russo Vladimir Putin per l'invasione dell'Ucraina ma non senza offrire l'ipotesi di una via d'uscita a Mosca.

La ministra degli Esteri, Liz Truss, sempre in prima fila nella risposta senza sconti al Cremlino ha fatto una importante dichiarazione sulle pagine del Sunday Telegraph: le sanzioni di Londra «potranno essere revocate solo con un cessate il fuoco totale e il ritiro (delle truppe russe), e con l'impegno a non commettere più aggressioni».

Resta inteso che le misure economiche potranno essere nuovamente introdotte nel caso di un nuovo attacco. Parole che fanno eco a quelle pronunciate dal segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, il quale ha pure sottolineato che le sanzioni contro la Russia «non sono concepite per essere permanenti» e che possono venir meno se Mosca cambia atteggiamento.

Altro segnale positivo nella direzione di una possibile exit strategy dal conflitto, il fatto che la responsabile del Foreign Office affermi di aver istituito un'unità specializzata nei negoziati all'interno del suo ministero per assistere Kiev nei colloqui con la Russia.

Per Truss si deve andare ben oltre le trattative condotte sino a ora con obiettivi limitati al minimo. E ricorda che: «Bisogna essere duri per ottenere la pace». Per questo ha sottolineato la necessità di «raddoppiare le sanzioni» e «raddoppiare le armi che inviamo all'Ucraina». Se in questo ambito Londra e Washington sono in sintonia, appaiono diversi i punti di vista sulla prospettiva (o la velleità) dell'obiettivo di un cambio di regime a Mosca.

Il ministro dell'Istruzione britannico, Nadhim Zahawi, ha poi preso le distanze dalla controversa dichiarazione fatta ieri del presidente americano Joe Biden, secondo cui Putin «non può restare al potere».

Dichiarazione rispetto alla quale la stessa amministrazione Usa ha poi fatto marcia indietro. Per Zahawi, «il popolo russo è piuttosto stanco di quello che succede in Ucraina: l'invasione illegale, la distruzione dei loro stessi mezzi di sostentamento, la loro economia sta crollando e credo quindi che saranno i russi a decidere della sorte di Putin e dei suoi accoliti».