Guerra Dopo i raid russi 1,5 milioni di ucraini al buio

SDA

22.10.2022 - 20:00

Kiev sotto attacco russo da ore.
Kiev sotto attacco russo da ore.
Keystone

Un milione e mezzo di persone senza elettricità, impianti energetici pesantemente danneggiati, internet a singhiozzo in diverse regioni. Giorno dopo giorno, il martellamento di bombe russe continua a colpire le infrastrutture critiche dell'Ucraina.

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Una pioggia di 36 missili già prima dell'alba, è il resoconto del presidente Volodymyr Zelensky, che sottolinea comunque l'efficacia della difesa aerea di Kiev, che ne ha abbattuti «la maggior parte».

Quelli che hanno centrato gli obiettivi, però, hanno indebolito ancor di più la tenuta della rete elettrica, ormai operativa a circa il 60% della sua capacità. «L'oscurità totale e il freddo stanno arrivando», è l'allarme lanciato dalla deputata Kira Rudik.

«L'aggressore continua a terrorizzare il nostro Paese – ha denunciato ancora Zelensky -. Il mondo può e deve fermare questo terrore». Gli attacchi rendono sempre più difficile la vita della popolazione.

Problemi anche con internet

Nelle ultime ore, pesanti disagi si registrano anche per la connessione internet. Nelle oblasti di Chmelnyckyj e Mykolaiv, a ovest e a sud, meno di un terzo dei cittadini riesce al momento ad accedere alla rete.

«Colpendo le infrastrutture critiche ucraine, il Cremlino vuole provocare nuove ondate di rifugiati in Europa – ha avvertito Mykhailo Podolyak, braccio destro del leader di Kiev -. Se Putin riuscirà ad attuare il suo piano oggi dipende solo dai leader nelle capitali europee. L'unico modo per fermare una catastrofe umanitaria è trasferire rapidamente la difesa aerea e i missili».

Raid continui

Sul terreno, i raid continuano a insanguinare un conflitto che per l'Onu ha provocato finora 6.322 vittime civili e oltre 9 mila feriti, con un bilancio che è al ribasso per le difficoltà delle verifiche.

La controffensiva ucraina su Kherson, però, non si ferma. Le autorità filorusse nella regione del sud dell'Ucraina, annessa il mese scorso da Mosca insieme a quelle di Donetsk, Lugansk e Zaporizhzhia senza il riconoscimento della comunità internazionale, sono tornate e invitare i residenti ad abbandonare «immediatamente» l'area e dirigersi verso le altre zone controllate dall'esercito di Vladimir Putin.

«A causa della situazione tesa sul fronte, del crescente pericolo di bombardamenti di massa della città e della minaccia di attacchi terroristici, tutti i civili devono lasciare immediatamente la città e attraversare la riva sinistra del fiume Dnipro», è l'appello diffuso sui social, dopo che nei giorni scorsi era stata annunciata l'evacuazione di almeno 15 mila persone.

Riorganizzazione in Donbass

Il nuovo comando delle forze russe, affidato al generale di ferro Serghei Surovikin, continua intanto a riorganizzarsi in Donbass, dove sono presenti anche le milizie cecene guidate dal falco Ramzan Kadyrov.

Il leader di Grozny, ritenuto tra i più sanguinari al servizio di Putin, nelle scorse settimane aveva fatto sapere di aver inviato al fronte i tre figli minorenni. E ora, sul suo attivissimo profilo Telegram, ha annunciato che i tre adolescenti, Akhmat, Eli e Adam, hanno catturato tre prigionieri ucraini, «neutralizzati durante un'operazione speciale» e «consegnati» come un trofeo di guerra.

Tensione con la NATO

La tensione resta alta anche con la Nato. Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, ha riferito la Cbs, la 101/ma divisione aerotrasportata Usa, uno degli squadroni d'assalto più di élite dell'esercito americano, è stata dispiegata in Europa.

I 4.700 soldati dell'unità di fanteria leggera, soprannominata Screaming Eagles (aquile urlanti) e addestrata per essere impiegata in qualsiasi campo di battaglia nel giro di ore, sono ora schierati in Romania, a pochi chilometri dal confine con l'Ucraina.