Tensioni in Palestina Per un rapporto ONU Israele è il più responsabile

SDA

7.6.2022 - 18:16

La sudafricana ex alta commissaria per i diritti umani Navanethem Pillay in un'immagine del 2014.
La sudafricana ex alta commissaria per i diritti umani Navanethem Pillay in un'immagine del 2014.
Keystone

L'occupazione israeliana dei territori palestinesi e la discriminazione nei confronti della popolazione palestinese sono «le principali cause» di tensioni e instabilità ricorrenti. Lo afferma in un rapporto una commissione d'inchiesta incaricata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

«Le conclusioni e le raccomandazioni relative alle cause profonde (di questo conflitto, ndr) puntano in modo schiacciante su Israele, che analizziamo come indicatore della natura asimmetrica del conflitto e della realtà di uno Stato che ne occupa un altro», scrive la presidente della commissione, la sudafricana ex alta commissaria per i diritti umani Navanethem Pillay.

«La fine dell'occupazione dei territori da parte di Israele, nel pieno rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, rimane cruciale per porre fine al persistente ciclo di violenze», si legge nel rapporto.

«Quella che è diventata una situazione di occupazione perpetua è stata citata sia dalle parti interessate palestinesi che israeliane come una delle radici delle tensioni ricorrenti, dell'instabilità e del conflitto prolungato sia nei territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme, sia in Israele», continua il rapporto.

Anteprima per i governi interessati

Il documento di 18 pagine è stato presentato prima della pubblicazione alle autorità palestinesi e israeliane.

Tuttavia lo Stato ebraico aveva già fatto sapere, a febbraio, che non avrebbe collaborato con la commissione, accusando Pillay di essere «un'attivista anti-israeliana» e la commissione di avere l'obiettivo di «demonizzare Israele».

La commissione internazionale è stata incaricata lo scorso anno dal Consiglio per i diritti umani di indagare sulle presunte violazioni dei diritti umani commesse nei Territori palestinesi e in Israele dal 13 aprile 2021, in seguito alla guerra di undici giorni tra Israele e Hamas nel maggio 2021, durante la quale, secondo le autorità locali, 260 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza. In Israele, secondo la polizia e l'esercito, il lancio di razzi da Gaza ha ucciso tredici persone.