Assemblea generale ONU Rohani: «Adesso è il momento della scelta giusta»

ATS

22.9.2020 - 22:01

Il presidente Hassan Rohani ha avvertito che «che la resiliente nazione iraniana non si arrenderà».
Il presidente Hassan Rohani ha avvertito che «che la resiliente nazione iraniana non si arrenderà».
Source: Keystone/AP UN Photo/MANUEL ELIAS

«Per il mondo, oggi è il momento di opporsi al bullismo. L'era del dominio e dell'egemonia è finita. I nostri figli meritano di meglio. Adesso è il momento della scelta giusta». Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani all'Assemblea Generale dell'ONU.

«Le future amministrazioni americane devono capire che la resiliente nazione iraniana non si arrenderà», ha avvertito nel video pre-registrato, aggiungendo che il prossimo presidente degli Stati Uniti dovrà «cedere» alle richieste dell'Iran.

«Gli iraniani sono alle prese con le sanzioni più dure della storia imposte in palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e della risoluzione 2231 che recepisce l'accordo sul nucleare», ha proseguito Rohani.

«Ci accusano falsamente e impongono sanzioni – senza alcun fondamento – con il pretesto della proliferazione nucleare, mentre su di loro ricade l'infamia del solo uso di bombe atomiche nella storia dell'umanità», ha sottolineato.

Macron sul nucleare: «Non scenderemo a compromessi»

Da parte sua il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che «la Francia, con i suoi partner, Gran Bretagna e Germania, manterrà la richiesta per la piena attuazione dell'accordo» sul nucleare iraniano «e non accetterà le violazioni commesse da Teheran».

Ma «non scenderemo a compromessi sull'attivazione di un meccanismo che gli Stati Uniti, dopo essere usciti dall'intesa, non sono in grado di attivare», ha aggiunto.

Macron ha poi affermato che «il mondo di oggi non può essere ridotto alla rivalità tra Cina e Stati Uniti, indipendentemente dal peso globale di queste grandi potenze», e ha chiesto un «nuovo consenso moderno» per affrontare le sfide globali. «Non siamo condannati collettivamente a un passo a due che, in un certo senso, ci ridurrebbe ad essere nient'altro che gli spettatori di un'impotenza collettiva», ha aggiunto.

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