Russia Altri 19 anni di carcere a Navalny: «Verdetto inaccettabile»

SDA

4.8.2023 - 21:13

L'oppositore russo Alexei Navalny, in carcere dal 2021
L'oppositore russo Alexei Navalny, in carcere dal 2021
Keystone

Diciannove anni di reclusione in un carcere di massima sicurezza. Pesa come un macigno la nuova condanna inflitta ad Alexey Navalny: una condanna che ha sollevato l'indignazione dell'Occidente che la giudica «politica». Il rivale numero uno del presidente russo Vladimir Putin, l'oppositore che per anni ha trascinato le proteste contro la deriva autoritaria del Cremlino, è stato infatti incriminato e condannato per «estremismo».

Un'accusa che appare infondata, la diretta conseguenza della decisione del governo di bollare come «estremiste» tutte le organizzazioni legate all'oppositore: sia gli uffici regionali di Navalny sia la sua Fondazione Anticorruzione, le cui videoinchieste hanno creato più di un grattacapo a Putin e al suo «cerchio magico».

Navalny si aspettava una pena durissima. La pubblica accusa aveva chiesto 20 anni di reclusione e lui, alla vigilia dell'ultima udienza, aveva detto di prevedere una sentenza «stalinista». Ma aveva anche accusato il Cremlino di colpire lui e gli altri dissidenti per intimidire tutti coloro che non sostengono il governo russo.

«Incarcerando centinaia di persone, Putin sta cercando di intimidirne milioni», aveva detto il giorno prima Navalny, esortando a non cedere alle minacce del Cremlino. Una posizione ribadita anche dopo il verdetto. «Vogliono spaventare voi, non me, e privarvi della volontà di resistere», ha scritto su Facebook il dissidente, incitando i suoi: «Putin non deve raggiungere il suo obiettivo. Non perdete la volontà di resistere».

Obiettivo della condanna? Estromettere Navalny dalla politica

La condanna pare avere il chiaro obiettivo di estromettere Navalny dalla politica per decenni. E la decisione del tribunale è stata subito aspramente contestata da mezzo mondo. «È una conclusione ingiusta a un processo ingiusto», commenta Washington, mentre l'Ue parla di un verdetto «inaccettabile» e chiede «il rilascio immediato e incondizionato» del più noto degli oppositori russi. Sono dello stesso avviso pure Francia, Germania e Regno Unito.

Ma anche l'Onu, il cui alto commissario per i diritti umani, Volker Turk, ha invitato Mosca a scarcerare Navalny e si è detto preoccupato «dalle vessazioni e dalla strumentalizzazione per scopi politici del sistema giudiziario russo». La condanna è stata criticata duramente anche dai difensori dei diritti umani: secondo Amnesty International «è poco più di un ergastolo imposto furtivamente» al dissidente.

Sono ormai più di due anni e mezzo che Navalny è dietro le sbarre per accuse ritenute inventate per colpirlo. E questa è solo l'ultima condanna che si somma a quella a nove anni per «appropriazione indebita» e a quella a due anni e mezzo che le autorità russe hanno tirato fuori dal cilindro riesumando una vecchia sentenza già bocciata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Sentenze ingiuste ed emesse dopo processi kafkiani

Sentenze considerate profondamente ingiuste ed emesse dopo processi kafkiani: proprio come quest'ultimo a porte chiuse che non si è svolto neanche in un'aula di tribunale, ma nel carcere a 240 chilometri da Mosca dove Navalny è detenuto

. Assieme a lui è stato condannato anche uno dei suoi più stretti collaboratori, Daniel Kholodny, a cui la corte – stando a quanto ha detto a Novaya Gazeta Europe il suo avvocato – ha inflitto otto anni di reclusione. Novaya Gazeta Europe è stata fondata a Riga (Lettonia) l'anno scorso da un gruppo di ex giornalisti della prestigiosa testata investigativa Novaya Gazeta, costretta a sospendere la propria attività per le pressioni delle autorità russe a causa della sua posizione critica nei confronti della guerra in Ucraina.

Navalny non ha smesso di sfidare il presidente russo

Pur essendo dietro le sbarre, Navalny non ha smesso di sfidare il presidente russo e, dopo aver annunciato «una campagna contro la guerra» e «contro Putin» durante il processo, a fine luglio è tornato a schierarsi contro l'invasione dell'Ucraina definendola «la guerra più stupida e insensata del XXI secolo». Una sfida a Putin che ha rilanciato anche nelle ultime ore, apparendo sorridente davanti alla corte.

Sorridente, ma anche visibilmente dimagrito secondo i testimoni. «Non possiamo escludere che lo stiano avvelenando lentamente», aveva detto la scorsa primavera il suo avvocato sostenendo che il dissidente avrebbe perso ben otto chili in 15 giorni.

Navalny è stato arrestato nel gennaio del 2021, non appena rimesso piede a Mosca da Berlino, dove era stato curato per un avvelenamento che ha fatto temere per la sua vita e per il quale si sospettano i servizi segreti del Cremlino. La repressione pare non fermarsi neanche in carcere, nel centro detentivo IK-6 di Melekhovo. Navalny denuncia infatti di essere continuamente rinchiuso in un'angusta cella di isolamento con i pretesti più assurdi. In un carcere di massima sicurezza la situazione, già gravissima, potrebbe addirittura peggiorare.