La polizia di San Pietroburgo ha fermato i membri delle Pussy Riot per il secondo giorno consecutivo, interrompendo i tentativi del gruppo anti-Cremlino di girare un video musicale.
La breve detenzione di Nadya Tolokonnikova e di altri 12 membri durante le riprese arriva il giorno dopo che la polizia avrebbe presumibilmente fatto irruzione nel corso del video musicale delle Pussy Riot.
Tolokonnikova ha twittato che la polizia ha accusato il gruppo di «estremismo» e «propaganda gay» a causa del video. Le immagini del fermo sono apparse sugli account social di Pyotr Verzilov, membro delle Pussy Riot. La polizia ha risposto alla chiamata di una presunta fuga di gas nel sito del servizio fotografico, ha spiegato Tolokonnikova dopo che tutti sono stati rilasciati.
«Quando è arrivata la polizia non ha trovato alcuna fuga di monossido di carbonio ma ha trovato noi e ha deciso di portarci via», ha detto Tolokonnikova. La polizia però ha detto di non aver riscontrato alcuna violazione della legge. Secondo il gruppo l'interruzione delle riprese ha provocato un danno di 15mila dollari.
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