Minsk arresta oppositore Aereo dirottato, Ryanair costretta ad atterrare 

SDA

23.5.2021 - 20:03

Immagine d'archivio
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KEYSTONE/DPA/Andreas Arnold

La strategia della tolleranza zero contro gli oppositori, varata dal dittatore Alexander Lukashenko dopo la 'primavera bielorussa' iniziata quasi un anno fa all'indomani delle ennesime elezioni truccate, questa volta pare aver travalicato i confini nazionali.

Keystone-SDA

Roman Protasevich, ex direttore del canale indipendente Nexta, voce dell'opposizione bielorussa, era in viaggio su un volo Ryanair da Atene a Vilnius quando, in circostanze ancora tutte da capire, l'aereo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Minsk, dove Protasevich è stato arrestato, poiché figura nella lista dei ricercati per «terrorismo ed estremismo» compilata dalle autorità del Paese.

La leader in esilio dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya, ha pronunciato parole di fuoco non appena la notizia ha iniziato a rimbalzare sui siti di tutto il mondo. «Il regime – ha scritto su Twitter – ha forzato l'atterraggio dell'aereo a Minsk per arrestare il giornalista e attivista Raman Pratasevich. Che ora rischia la pena di morte. Chiediamo il rilascio immediato di Raman, un'indagine dell'ICAO (l'agenzia Onu per l'aviazione civile, ndr) e l'applicazione di sanzioni contro la Bielorussia».

Falso allarme bomba

Da quel che emerge dalle prime ricostruzioni, quel che è accaduto è in effetti senza precedenti e ha tutta l'aria di essere un'operazione in grande stile del KGB, i servizi segreti di Minsk. Protasevich, stando a quanto riporta Nexta, prima di salire a bordo aveva avuto il sospetto di essere seguito. Poi, quando ormai il velivolo era vicino ai confini con la Lituania (ma in pieno spazio aereo bielorusso), è scattato il parapiglia. Letteralmente.

L'aeroporto di Minsk ha infatti dichiarato che l'aereo è atterrato dopo aver lanciato un allarme di minaccia di bomba e che sono stati i piloti stessi a chiedere l'atterraggio.

Una finta colluttazione a bordo

Ma stando alla testata indipendente Meduza, il capo delle comunicazioni all'aeroporto internazionale di Vilnius, Lina Beischene, ha invece detto che a bordo dell'aereo «c'è stato uno scontro tra un membro dell'equipaggio e un passeggero».

Da qui l'esigenza di scendere a terra. Nexta ha indicato che, secondo le sue informazioni, la 'rissa' con l'equipaggio è stata causata da ufficiali del KGB, secondo i quali c'era dell'esplosivo a bordo. Di conseguenza il pilota è stato costretto a richiedere un atterraggio di emergenza (perché a Minsk, e non a Vilnius, che pure era più vicino, al momento non è chiaro).

Decollato un MiG

Sia come sia, appare invece certo che un caccia MiG-29 delle forze aeree bielorusse è stato fatto decollare per scortare a Minsk il volo Ryanair. Secondo un canale Telegram ritenuto vicino a Lukashenko, rilanciato da Interfax, il presidente bielorusso «in persona» avrebbe dato l'ordine di far atterrare l'aereo a Minsk.

Una volta a terra i passeggeri sono stati sottoposti ai controlli di sicurezza e a quel punto è scattato il fermo per Protasevich. Che vive in esilio, insieme al fondatore di Nexta, Stepan Putilo, già dal novembre del 2020.

Condanna internazionale

L'episodio ha mandato su tutte le furie il presidente della Lituania Gitanas Nauseda, che lo ha definito «abominevole». «Il regime è dietro tutto questo, chiedo urgentemente la liberazione di Protasevich», ha aggiunto invitando la NATO e gli alleati dell'UE a reagire «immediatamente» al rischio creato all'aviazione civile internazionale da parte del regime bielorusso. Un aspetto tutt'altro che secondario. L'UE, a stretto giro, ha chiesto l'immediato rilascio di tutti i passeggeri che in serata – ha annunciato la stessa commissione – sono ripartiti con lo stesso aereo per Vilnius. L'Alleanza Atlantica ha parlato di «incidente serio e pericoloso» ed ha sollecitato un'indagine.

L'episodio è stato duramente condannato all'unisono dai presidenti del Parlamento Ue, David Sassoli, della Commissione Ursula von der Leyen, del Consiglio Charles Michel e dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. E da tutte le principali cancellerie, da Parigi a Berlino, da Londra a Roma.

Primi segnali che, se la catena degli eventi dovesse essere confermata, il caso potrebbe avere conseguenze per Minsk. Quali, è troppo presto per dirlo.