Georgia Saakashvili: «prigioniero di Putin, sciopero della fame»

SDA

5.10.2021 - 16:54

L'allora presidente georgiano Mikhail Saakashvili in una foto del 2012.
L'allora presidente georgiano Mikhail Saakashvili in una foto del 2012.
Keystone

L'ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, arrestato dopo essere rientrato in patria alla vigilia delle elezioni, ha pubblicato un appello su Facebook in cui annuncia lo sciopero della fame.

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«Amo la vita ma questo sciopero andrà avanti fino alla fine della mia vita», ha dichiarato.

In un altro post ha ringraziato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha promesso di voler ottenere la sua scarcerazione (Saakashvili ha la cittadinanza ucraina, ndr). «Di fatto sono un prigioniero personale di Putin e apprezzo molto la sua ferma posizione nel proteggere l'Ucraina, l'intera regione e tutti i prigionieri dell'impero».

«Voglio che i cittadini della Georgia sappiano della mia ferma decisione, sono tornato in Georgia per aiutare il nostro popolo a ripristinare libertà e democrazia. Come previsto, il regime mi ha arrestato. Ma resto un uomo libero anche dietro le sbarre», scrive Saakashvili motivando la sua scelta dello sciopero della fame, iniziato già qualche giorno fa.

«Se non potrò più aiutare la mia gente con la mia esistenza, sono pronto a dimostrare con il mio sacrificio che sia la vita sia la morte sono valide per la Georgia e so esattamente a cosa vado incontro. Non voglio arrecare dolore alla mia famiglia e i miei cari, tuttavia ho rifiutato in anticipo l'aiuto medico in caso di mia incoscienza e qualsiasi tipo di intervento medico», aggiunge l'ex presidente.

Il Cremlino si è astenuto dal commentare gli appelli dalla prigione di Saakashvili: tutto ciò che coinvolge l'ex leader georgiano è «teatro dell'assurdo», ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, citato dalla Tass.