Fatture false Nel caso «Bygmalion» l'ex presidente francese Sarkozy condannato a un anno, di cui 6 mesi con la condizionale

SDA

14.2.2024 - 14:55

L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy
L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy
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L'ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, è stato condannato in appello a un anno di detenzione, di cui 6 mesi con la condizionale, nel caso cosiddetto «Bygmalion», relativo al finanziamento illecito della sua campagna elettorale del 2012.

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In prima istanza era stato condannato a un anno senza condizionale.

I sei mesi saranno scontati con misure alternative decise fra i giudici e l'imputato nei prossimi 30 giorni.

Nel settembre 2021, il tribunale di Parigi aveva condannato Sarkozy per il forte superamento del plafond legale delle sue spese di campagna elettorale, infliggendogli un anno di carcere senza condizionale per finanziamento illegale.

Lo stesso tribunale aveva però chiesto che la pena fosse direttamente commutata nei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.

Con Sarkozy erano state condannate altre 13 persone a pene fino a 3 anni e mezzo di carcere, coperte in parte dalla condizionale. Nicolas Sarkozy e altre 9 persone hanno presentato appello e sono state rigiudicate dall'8 novembre al 7 dicembre scorsi.

Una doppia fatturazione

Il processo ha dimostrato l'esistenza di un meccanismo messo in piedi per dissimulare l'esplosione delle spese per la campagna elettorale di Sarkozy, circa 43 miioni di euro, a fronte di un massimo autorizzato di 22,5 milioni.

Essenzialmente, si trattava di un sistema di doppia fatturazione che addebitava al partito di Sarkozy, l'allora Ump, gran parte del costo dei comizi elettorali.

Al contrario dei coimputati, l'ex capo dello Stato non è stato condannato per il sistema di fatture false ma per aver deciso di proseguire con i comizi pur essendo stato messo a conoscenza dei rischi di superamento del plafond.

In entrambi i processi, l'ex capo dell'Eliseo dal 2007 al 2012 ha negato «ogni responsabilità penale» denunciando «invenzioni» e «menzogne».

Il suo avvocato, Vincent Desry, ne aveva chiesto l'assoluzione poiché Sarkozy non avrebbe «mai avuto conoscenza di un superamento» del limite legale delle spese elettorali.

La sentenza di primo grado

In primo grado, i giudici avevano spiegato che l'allora candidato dei Républicains proseguì «l'organizzazione di comizi» elettorali», chiedendo «un comizio al giorno», malgrado fosse stato «avvertito per iscritto» del rischio di sforamento e poi dello sforamento effettivo della soglia legale.

Le elezioni del 2012, giova ricordarlo, vennero poi vinte dallo sfidante socialista Francois Hollande.