Serbia Serbia: Vucic, approvata riforma giustizia, oltre 60% di sì

SDA

17.1.2022 - 07:20

Il presidente serbo Aleksandar Vucic alle urne.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic alle urne.
Keystone

I cittadini serbi hanno approvato gli emendamenti costituzionali in materia di giustizia che erano oggetto dell'odierno referendum svoltosi nel Paese balcanico. A riferirlo è stato in tarda serata il presidente Aleksandar Vucic.

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In una conferenza stampa nella sede del suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore), Vucic ha detto che dopo lo spoglio del 97,02% delle schede, i sì alla riforma della giustizia sono stati il 60,48% dei votanti, rispetto al 39,52% di coloro che hanno detto no.

Dicendosi soddisfatto del risultato, il presidente si è congratulato con gli elettori per l'atmosfera democratica che ha caratterizzato la giornata elettorale. «Praticamente non vi sono stati problemi in nessun posto», ha affermato il presidente, secondo il quale «la Serbia ha lanciato al mondo un'immagine molto positiva» in termini di un'ulteriore democratizzazione, di una magistratura indipendente e di procure autonome, con un avanzamento del Paese in fatto di stato di diritto, un tema questo che sta molto a cuore all'Ue, con la quale la Serbia è impegnata nel negoziato di adesione. «Abbiamo fatto una buona cosa per il Paese».

Vucic non ha fornito dati ufficiali sull'affluenza, che è stata comunque molto bassa. L'ultima comunicazione della commissione elettorale relativa alle 18, due ore prima della chiusura dei seggi, parlava di una partecipazione di appena il 25,25%. Per la validità del referendum non vi era alcuna condizionalità sul quorum o affluenza minima.

Gli emendamenti costituzionali approvati riguardano in particolare la riforma nella procedura di elezione di giudici e procuratori, che non avverrà più ad opera del parlamento ma da parte di un Consiglio superiore della magistratura e di un organismo analogo per le procure. Con ciò, ha confermato Vucic, si ridurrà sensibilmente l'influenza della politica sul sistema giudiziario, diminuendo al tempo stesso l'ombra della corruzione sui giudici. Prevista inoltre l'istituzione di organi di controllo sugli istituti giudiziari, unitamente alla riduzione dei tempi nello svolgimento dei processi.

L'opposizione da parte sua ha sottolineato la bassa affluenza alle urne, che rappresenta una sconfitta per il governo, mentre alcune decine di attivisti hanno manifestato in serata a Belgrado davanti alla sede della commissione elettorale denunciando numerosi casi di irregolarità che si sarebbero registrati ai seggi elettorali. I serbi del Kosovo, per il divieto opposto dalle autorità di Pristina all'allestimento di seggi per loro, hanno potuto votare in quattro località del sud della Serbia non lontane dalla frontiera, dove si sono recati a migliaia con auto private e decine di autobus.