SerbiaSerbia: Vucic e Orban al via treno veloce Belgrado-Novi Sad
SDA
19.3.2022 - 12:42
In Serbia è entrato oggi ufficialmente in servizio il nuovo treno veloce da Belgrado a Novi Sad, il capoluogo della Voivodina nel nord del Paese, parte del progetto di linea ferroviaria ad alta velocità fra Belgrado e Budapest.
Keystone-SDA
19.03.2022, 12:42
19.03.2022, 13:02
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Per il viaggio inaugurale sul convoglio sono saliti in mattinata il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier ungherese Viktor Orban, unitamente a numerosi ministri serbi e a decine di giornalisti e cineoperatori.
Il nuovo convoglio veloce, denominato 'Soko', è stato realizzato da società cinesi e russe, in collaborazione con imprese locali serbe. Raggiunge la velocità di 200 kmh, e copre i circa 75 km da Belgrado d Novi Sad in 35 minuti. Il costo di tale tratta veloce è stato di 935 milioni di dollari. Il biglietto su una sola tratta costa 300 dinari, pari a poco più di 2,5 franchi. Il servizio regolare per i passeggeri partità da domani.
La linea di treni veloci tra Belgrado e Budapest rientra nei progetti di investimenti cinesi in Europa, nell'ambito del progetto globale della 'Via della seta', che mira a realizzare tra l'altro infrastrutture, sistemi di trasporto e collegamento tra Europa e Asia.
L'inaugurazione della nuova linea veloce è avvenuta a pochi giorni dalle elezioni parlamentari e presidenziali del 3 aprile in Serbia, e Vucic cita costantemente tale realizzazione come esempio più alto del programma di modernizzazione del Paese, che si arricchisce di nuove strade, autostrade, fabbriche, ospedlai, scuole, asili.
Viaggiare in treno a 200 all'ora in Serbia è per molti la realizzazione di un sogno, dal momento che la rete ferroviaria del Paese, al pari di quella del resto dei Balcani, è vecchia e antiquata, con convogli lenti, obsoleti e assolutamente inadeguati.
Non a caso la larghissima parte di viaggi e spostamenti si effettua in autobus e auto private. La rete di collegamenti in autobus è estremamente capillare in tutti i Paesi dei Balcani, sia sul piano interno ai singoli stati sia per le tratte internazionali, a cominciare dai Paesi dell'Europa occidentale dove vivono e lavorano molte migliaia di cittadini balcanici.