Conflitti Siria: Onu, veto Russia su indagini attacchi chimici

ATS

2.11.2017 - 12:23

NEW YORK

La Russia ha posto il veto alla bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu per il rinnovo del meccanismo investigativo congiunto di Nazioni Unite e Opac sugli attacchi con armi chimiche in Siria.

Il testo, elaborato dagli Usa, ha ottenuto 11 si, due astensioni (tra cui la Cina), due no, tra cui il veto di Mosca. Il mandato del team di esperti termina il 18 novembre e gli Stati Uniti chiedevano di rinnovarlo per un altro anno. La Russia aveva chiesto di rinviare il voto al 7 novembre.

Mosca ha messo in discussione a più riprese il lavoro del team di esperti che indaga sugli attacchi chimici in Siria, e voleva aspettare la pubblicazione del rapporto, il 26 ottobre, sull'attacco chimico a Khan Sheikhoun dell'aprile scorso, che ha ucciso oltre 90 persone, prima di prendere una decisione in merito.

"La Russia ha dimostrato ancora una volta che farà tutto il necessario per assicurare che il barbaro regime di Bashar al Assad in Siria non abbia conseguenze per il continuo uso di armi chimiche". Così l'ambasciatrice americana all'Organizzazione delle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha commentato il veto di Mosca. "Rifiutando il rinnovo dell'organismo indipendente, la Russia ha detto chiaramente che non ha interesse a fermare l'uso delle armi chimiche nel mondo", ha precisato Haley. "È la nona volta che Mosca protegge Assad e la sua squadra di assassini, bloccando l'azione del Consiglio di Sicurezza - ha concluso - Facendo così, si mette nuovamente dalla parte dei dittatori e dei terroristi che usano queste armi".

Secondo l'ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, la Russia ha criticato il meccanismo investigativo congiunto di Onu e Opac che indaga sugli attacchi chimici in Siria, ma non vuole che il suo mandato termini, vuole degli emendamenti. "Abbiamo ancora molto tempo prima della scadenza del mandato", ha precisato. Nebenzia ha accusato gli Stati Uniti di aver chiesto il voto oggi per "disonorare la Russia", e ha detto che si riparlerà della questione dopo la pubblicazione del rapporto.

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