Il sondaggio Il 60% dei britannici boccia il governo laburista di Starmer

SDA

11.10.2024 - 18:21

La popolarità del primo ministro britannico Keir Starmer è in caduta libera: il 63% dei britannici lo vede sfavorevolmente e poco più di un quarto (27%) ha ancora una visione positiva di lui
La popolarità del primo ministro britannico Keir Starmer è in caduta libera: il 63% dei britannici lo vede sfavorevolmente e poco più di un quarto (27%) ha ancora una visione positiva di lui
Keystone

Sei britannici su dieci (59%) disapprovano quanto fatto finora dal governo laburista di Keir Starmer mentre solo uno su sei lo promuove (18%) dopo i primi cento giorni alla guida del Regno Unito, che cadono esattamente domenica.

È il risultato allarmante per sir Keir emerso da un sondaggio pubblicato oggi da YouGov, secondo cui anche la metà degli elettori laburisti è delusa dall'operato dell'esecutivo.

Inoltre quattro cittadini su dieci ritengono che il Paese sia in uno stato peggiore rispetto a prima del voto politico del 4 luglio, vinto di larga misura dalla compagine di Starmer e perso rovinosamente dai Conservatori dopo 14 anni al potere.

Anche la popolarità del primo ministro è in caduta libera: il 63% dei britannici lo vede sfavorevolmente e poco più di un quarto (27%) ha ancora una visione positiva di lui.

Del resto il nuovo governo, insediatosi con molte promesse di rinnovamento, trasparenza e serietà rispetto al passato si è ritrovato invece nel bel mezzo di uno «scandalo dei regali» incassati da Starmer, dalla first lady e da figure di primo piano del Labour dopo tanti inni alla legalità, nonché di una serie di sospetti di nepotismo e avidità.

Tutto questo è culminato nelle «dimissioni» da capo dello staff del premier di Sue Gray, considerata una sorta di potentissima zarina dell'apparato di Downing Street.

Il Labour ha anche pagato le polemiche scatenate dal taglio di importanti sussidi rivolti ai pensionati e alle famiglie con più figli e peraltro si prepara a presentare in Parlamento il 30 ottobre un'impopolare manovra d'autunno di tagli e tasse per far fronte al «buco finanziario ereditato» dal passato.

SDA