Il governo spagnolo ha lanciato un appello alla responsabilità dopo i festeggiamenti in piazza senza mascherine e senza distanziamenti nella notte tra sabato e domenica per la fine dello stato di emergenza sanitaria e del coprifuoco.
E ha sottolineato che le restrizioni sono rimaste in vigore.
«La fine del regime di emergenza non significa la fine delle restrizioni. Al contrario. La minaccia del virus è ancora presente. Le autorità devono continuare ad agire e i cittadini devono comportarsi in modo responsabile», ha affermato il ministro della giustizia Juan Carlos Campo in un articolo pubblicato dal quotidiano El Pais.
Dopo aver sopportato mesi di coprifuoco e la chiusura di regioni del Paese nell'ambito dello stato di emergenza sanitario imposto a fine ottobre, gli spagnoli l'altra notte hanno festeggiato per le strade di Madrid, Barcellona e di altre città con balli e assembramenti che hanno scioccato e provocato una levata di scudi contro il premier Pedro Sanchez.
«Con Sanchez siamo passati da un'emergenza sanitaria al caos», ha accusato Pablo Casado, leader del principale partito di opposizione di destra, il Partito Popolare (PP). Il ministro della giustizia ha replicato assicurando che le norme attuali sono «adeguate rispetto alla fase della pandemia in cui ci troviamo» e ha sottolineato che il 28% della popolazione ha già ricevuto una dose di vaccino.