Si fa sempre più concreta la possibilità che in Spagna si ricorra a un nuovo «stato di allarme», strumento costituzionale che consente di adottare alcune misure amministrative per contrastare la diffusione del coronavirus.
È quanto emerge con chiarezza dall'intervento oggi alla Moncloa del presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez, il quale ha fatto appello alla «disciplina» sul piano sociale e alla «unità» politica per evitare un nuovo confinamento e si è detto disposto a prendere «qualsiasi misura necessaria» a questo scopo, con un chiaro riferimento allo stato di allarme appunto.
Davanti «settimane e mesi» molto duri
Sanchez ha quindi sottolineato che si hanno davanti «settimane e mesi» molto duri, parlando di oltre «tre milioni» come «numero reale delle persone infettate» dall'inizio dell'emergenza sanitaria mentre i dati ufficiali registrano un milione di casi di Covid-19 in Spagna.
Il capo dell'esecutivo spagnolo non ha tuttavia al momento annunciato nuovi provvedimenti ma ha ancora una volta rimarcato la necessità di limitare gli spostamenti e gli assembramenti e ha ricordato che è responsabilità delle amministrazioni locali autonome l'adozione di misure straordinarie.